ZOE PEDERZINI
Cronaca

Pestato a sangue nel cortile della scuola

Regolamento di conti fra studenti all’istituto Mattei di San Lazzaro: diciannovenne preso a pugni e testate da due sedicenni finisce in ospedale

Nella foto di archivio, un’iniziativa dell’Arma in una scuola superiore

Nella foto di archivio, un’iniziativa dell’Arma in una scuola superiore

San Lazzaro, 17 dicembre 2024 – Un regolamento di conti, per motivi personali, portato a termine nel cortile della scuola. Nei guai due 16enni. Attimi di panico, il 2 dicembre scorso, nel cortile dell’istituto Mattei, durante un intervallo tra una lezione e l’altra. Stando a quanto ricostruito fino ad ora due studenti sedicenni, uno italiano e uno di nazionalità rumena, avrebbero aggredito a pugni e testate, un compagno di scuola, un 19enne anch’egli di nazionalità rumena.

I motivi dell’aggressione, che sarebbero personali, non sono ancora stati del tutto chiariti. Quel che è certo è che l’aggressione si sarebbe scatenata all’improvviso, dopo alcuni insulti da parte dei 16enni nei confronti del compagno più grande. Alcuni docenti e inservienti della scuola avrebbero sentito gli altri studenti gridare, per poi accorgersi di cosa stava succedendo. Sul posto sono arrivati, in poco tempo, i sanitari del 118 che hanno prestato soccorso al 19enne aggredito: la vittima, portata via in ambulanza, ha rimediato ben sette punti al capo per le ferite riportate a seguito dell’aggressione. A scuola, poco dopo, sono sopraggiunti anche i carabinieri di San Lazzaro, avvisati dalla dirigenza scolastica. I due 16enni, che sarebbero responsabili del gesto, sono stati segnalati alla Procura dei Minorenni che ora sta valutando quali azioni intraprendere nei loro confronti. I giovanissimi sono stati sospesi per quindici giorni e per cinque giorni, da ieri, dovranno rimanere a casa da scuola. Gli altri dieci giorni si recheranno, invece, al Mattei, dove dovranno dedicarsi ad alcuni lavori socialmente utili per l’istituto. Inoltre, con l’aiuto di alcuni professionisti, dovranno cercare di instaurare un dialogo e una discussione costruttiva con il ragazzo aggredito.

È fermo e deciso, nelle sue parole, il preside Roberto Fiorini: “È successo tutto talmente in fretta che non siamo riusciti a fermare l’aggressione. Continuo a ribadire quanto già detto in altre occasioni: i nostri ragazzi non hanno più il senso del dialogo. Regolano i conti a loro modo, perché forse non conoscono altri strumenti. Ed è su questo che si deve lavorare: bisogna seguirli, bisogna insegnare loro l’integrazione in una comunità, come quella scolastica, dove ci si prende cura del bene pubblico e si rispettano gli altri. Bisogna insegnare a questi giovani a parlare, a gestire discussioni in modo normale. Bisogna insegnare loro a volere bene ai compagni perché la scuola, in quanto luogo pubblico, deve essere un posto in cui tutti si sentano al sicuro e protetti”.