di Rosalba Carbutti
La lettera di Marconi Express di risposta alla diffida del sindaco Matteo Lepore fa infuriare le opposizioni. Che puntano il dito "sulle responsabilità del Comune" ad aver accettato un contratto capestro. Ma c’è anche chi, come Marco Lisei, attacca pure la Regione "che ha investito milioni di euro ed oggi fa orecchie da mercante".
Il capogruppo in Regione di Fratelli d’Italia – che all’indomani della reprimenda del primo cittadino aveva chiesto a gran voce una commissione d’inchiesta sul People Mover – parla di "commedia che fa solo pensare a un noto proverbio ovvero quello ’del bue che da del cornuto all’asino’. E, purtroppo, non sapremmo dire chi sia il bue e chi l’asino, anche perché c’è un terzo soggetto, la Regione, attualmente spettatore inerte".
Inutile per Lisei la diffida del Comune che "dopo anni di silenzio assoluto, per salvare la faccia ha mandato una letterina che ha avuto risposte che mettono nero su bianco tutte le responsabilità del Comune stesso. Il Comune sapeva tutto, ha partecipato alla realizzazione e non ha mai mosso un dito. Una figuraccia di proporzioni colossali che non modifica di una virgola lo status quo ovvero tutti i problemi strutturali e infrastrutturali di un’opera che espone le casse del Comune, quindi noi contribuenti, e che non fornisce il servizio promesso, danneggiando i poveri residenti che sono costretti a sorbirne il rumore".
Sconcerto anche dalle parti della Lega con il portavoce Giulio Venturi: "Stando a quanto affermato dalla società non solo i frequenti stop sarebbero previsti da contratto ma, addirittura, il Comune non avrebbe mai organizzato alcuna visita ispettiva nonostante i problemi fossero evidenti già dai primi giorni di attività".
Insomma, "se Merola e Lepore avessero messo dei fondi propri probabilmente oggi il controllo sarebbe stato tutt’altro e non ci troveremmo in questa condizione. Come se non bastasse, il Comune rischia di dover pagare anche il prossimo anno 1,4 milioni per i mancati ricavi da pandemia: è inaccettabile scoprire che l’amministrazione elargisce soldi dei cittadini senza verificare che poi le cose funzionino. Ci auguriamo un cambio di passo", insiste Venturi.
Forza Italia, con il consigliere Nicola Stanzani, evidenzia il fatto che "le criticità fossero note, come sottolineato anche da esponenti del Pd a mezzo stampa" (vedi Giuseppe Paruolo sul Carlino, ndr). L’azzurro dettaglia anche "la risposta di Marconi Express, i dati e le informazioni fornite" che rendono noto come "ad ogni avaria occorra studiare il problema da zero e improvvisare ipotesi di soluzione. Ciò spiega il numero spropositato di interruzioni, i lunghi tempi di ripristino e le incertezze nelle comunicazioni. Così come il fatto che, come abbiamo appreso grazie ad apposita interrogazione, Marconi Express non sia ancora in possesso della certificazione degli interventi manutentivi dello scorso novembre, quando lo stesso concessionario dichiarò che le navette erano ferme in attesa della certificazione da parte del costruttore".
Per Samuela Quercioli, capogruppo di BolognaCiPiace, "i casi sono due: o il Comune ha lavorato male nel sottoscrivere quella convenzione, nonostante l’opposizione da parte della minoranza che aveva sottolineato che si trattava di un contratto capestro. Se così non è, che faccia valere la sua forza contrattuale nelle sedi opportune al fine di impedire questi continui disservizi".