PAOLO ROSATO
Cronaca

People Mover Bologna, le carte: "Quattro giorni tra un guasto e l’altro"

La progettazione esecutiva della navetta già parlava chiaro, ma nel documento viene assicurato un tempo di riparazione di mezz’ora

Il People Mover, la navetta che collega la stazione all'aeroporto di Bologna

Il People Mover, la navetta che collega la stazione all'aeroporto di Bologna

Bologna, 19 novembre 2021 - Il People Mover ha un’affidabilità sul "tempo medio tra due guasti consecutivi" (il ‘Mean Time Between Failure’) di 107, 01 ore. In parole povere, nero su bianco, la monorotaia può fermarsi, a causa del guasto, ogni quattro giorni e mezzo. Lo dice una porzione del progetto esecutivo (affidato all’epoca allo studio Sts) del Marconi Express, un documento di qualche anno fa (2011), un estratto di 15 pagine, di cui il Carlino è entrato in possesso.

People Mover Bologna, la navetta è ripartita

Una precisissima ‘Analisi dell’affidabilità, della disponibilità e della manutenibilità’ del sistema "innovativo" ‘Monorail P30’ degli svizzeri di Intamin, che fa funzionare l’infrastruttura che in 7 minuti collegherebbe (quando funziona) la stazione dell’Alta velocità dei treni all’aeroporto Marconi e viceversa. Sicurezza e manutenzione, pilastri fondamentali, sono quindi al centro del documento tecnico e già lì, seppur con alcune rassicurazioni dei tecnici, si metteva in luce la peculiarità dell’opera.

Il contrappeso alla fragilità – almeno sulla carta – del People Mover è rappresentato secondo gli esami di tecnici e ingegneri dalla "manutenibilità" legata al "Tempo Medio per riparazione" (Mean Time to Repair), che nei calcoli del progettazione esecutiva del mezzo si ferma a "0,475 ore". Ovvero, una fascia tra la mezz’ora e i quaranta minuti. Complicato riparare un mezzo come il Mover così rapidamente. Da questo calcolo su una velocissima riparazione possibile, il documento arriva anche a dimostrare che la "disponibilità tecnica" della monorotaia assicura un 99,558%, e la disponibilità tecnica "considera come tempo di blocco – si legge nel progetto – solo i tempi necessari per riparare il componente in analisi, dopo la rilevazione di un guasto casuale".

Non a caso è stato lo stesso sindaco Matteo Lepore a ricordare questo passaggio giorni fa: "Nel contratto c’è scritto che deve’essere garantito il 98% della disponibilità del servizio e mi pare davanti agli occhi di tutti che la disponibilità non c’è". Infine la manutenzione "preventiva", che il documento sottolinea come abbia "bisogno di imporre l’arresto degli impianti coinvolti, per essere effettuata durante il tempo di fuori servizio per evitare di influenzare il servizio passeggeri". Una condizione assai favorevole considerata come sempre presente, al pari della disponibilità del "numero sufficiente di parti di ricambio e del personale qualificato per svolgere le riparazione", con "i ritardi di tipo logistico che non inclusi nel calcolo", della non comprensione nelle "ipotesi di lavoro e condizioni" delle "analisi delle parti meccaniche fisse" e infine con la previsione standard che "nel caso in cui il guasto provochi il guasto di un altro impianto, si valuta solo il primo guasto" .

Le realtà e la contingenza sono stati sicuramente più crudeli con il Mover, vessato dai malfunzionamenti, un’infrastruttura che di certo non ha avuto tutti i pezzi di ricambio a portata di mano e che con la manutenzione, un po’ a carico di Tper (l’ordinaria) e un po’ a carico di Integra (straordinaria) ha avuto parecchi problemi.

Passando alla ripartenza del mezzo, oggi dovrebbe essere il giorno giusto. Il Marconi Express dovrebbe ripartire in giornata con due treni su tre, ma lo farà soltanto in una condizione di inattaccabilità, la navetta deve ripartire per non fermarsi più, almeno nel breve. Ieri anche su questo tema si è tenuto un consiglio d’amministrazione della società di gestione. Si sta riflettendo sulla proposta di costo del biglietto sostitutivo della navetta ferma, che dovrebbe essere comunicato in giornata a Regione e Comune assieme a un report che darà una serie di rassicurazioni sulla sicurezza e sulla risoluzione dei microproblemi dell’infrastruttura, dai giunti e le ruote fino ad arrivare ai carrelli per mettere l’antigelo e agli allarmi. La mediazione sul biglietto sostitutivo potrebbe essere trovata intorno ai 6 euro, come per il vecchio Blq.