PIERFRANCESCO PACODA
Cronaca

Patti Smith, una notte tra parole e rabbia rock

Stasera al Duse il tour ’A Book a Days’, in occasione dell’uscita del nuovo libro . Dallo storico show del ’79 al Dall’Ara, un lungo rapporto d’amore con la città.

Patti Smith, una notte tra parole e rabbia rock

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Tra le letture dei poeti maledetti, (su tutti l’amato Rimbaud) e la passione per la figura di papa Luciani, tra l’amicizia con il fotografo Robert Mapplethorpe e i club della New York della metà degli anni ’70, dove nasceva il punk, Patti Smith ha attraversato molte decadi del rock, sviluppando, nel corso del tempo, un rapporto molto stretto con Bologna. Città dove si è esibita spesso e dove ritorna questa sera alle 21 con un concerto ‘tutto esaurito’ al Teatro Duse di via Cartoleria. Uno spettacolo che racconta la storia di una ragazza della profonda provincia americana che voleva vivere inseguendo il sogno della letteratura beat, della cultura della strada descritta da autori che Jack Kerouak e che è diventata il simbolo della ribellione del rock che, dagli Stati Uniti, è arrivata prima in Inghilterra e poi nel resto d’Europa. Memorabile il concerto nel 1979 allo stadio Dall’Ara, sull’onda della pubblicazione del suo disco Wave, proprio quello dell’infatuazione per papa Albino Luciani, con le colombe bianche in copertina. Preceduto da una apparizione in veste di poetessa a Venezia, ospite della Biennale, originariamente l’appuntamento era previsto nell’antistadio: nessuno immaginava un’affluenza che alla fine fu stimata in molte decine di migliaia di spettatori, così lo spostamento fu deciso per evitare possibili problemi e fu una delle più emozionanti feste musicali pop che la città ricordi.

Da allora la relazione con Bologna si è consolidata negli anni, sino alla sua partecipazione nel 2012 al ciclo di iniziative al Parco della Zucca in memoria della strage di Ustica. "Una esperienza toccante", così commentò la visita al Museo della Memoria, aggiungendo: "Le persone chiedono giustizia. E se viene loro negata, la costruiscono pezzo dopo pezzo. Un monumento ai loro cari, il Museo, che serve anche come promemoria a coloro che hanno causato e nascosto la verità di questa tragedia. Noi ricordiamo, ricordiamo sempre".

Il concerto bolognese coincide con la pubblicazione del suo nuovo libro, ’A Book of Days’, e saranno proprio le immagini contenute nel volume, tratte dal suo sterminato archivio di Polaroid, formato che ama per comunicare proprio quanto la voce, a dialogare con le ballate rock che ripercorreranno una carriera straordinaria, sempre proiettata in avanti, mai sfiorata dalla tentazione del revival. Un lungo percorso, quello che andrà in scena al Teatro Duse, che partirà dagli esordi nella turbolenta New York degli anni ’70, con dischi come Horses e Radio Ethiopia, che riportarono nella musica popolare la stessa energia e voglia di corrosione dei valori sociali tradizionali che era stata la componente principale del rock’n’roll. Tanti diventati senza tempo, dalla sua versione di Gloria dei Them di Van Morrison, a People Have The Power a Dancing Barefoot, sino al super classico Because the Night, scritta insieme a Bruce Springsteen, omaggio alla forza dell’amore e alla possibilità che la musica possa, un poco, contribuire a cambiare il mondo.