PAOLO ROSATO
Cronaca

Zaki è arrivato a casa: "Per me Bologna è la città della libertà, verrò a vivere qui"

Il ricercatore egiziano: "Grazie a tutti, dalle ong alla premier Meloni". Bagno di folla fino alla piazza, dove a salutarlo c’era anche Schlein

Bologna, 24 luglio 2023 – “È il giorno più importante della mia vita. Bologna è la città della libertà, appartengo a Bologna e verrò a vivere qui". Sorriso bello di quelli distesi, una elegante cravatta bordeaux e un incastro spalla a spalla nel mini van, da Malpensa, da una parte il rettore Giovanni Molari e dall’altra la sua mentore, la professoressa Rita Monticelli.

Patrick Zaki saluta la sua Bologna in piazza Maggiore con il sindaco Lepore e il rettore Molari (foto Schicchi)
Patrick Zaki saluta la sua Bologna in piazza Maggiore con il sindaco Lepore e il rettore Molari (foto Schicchi)

Poi l’arrivo al rettorato verso le 20, l’abbraccio con la sua Alma Mater e con tutti gli attivisti e i ragazzi che in questi anni erano con lui, sempre. La felicità targata Patrick Zaki (videoè tutta in una giornata, dal momento della partenza dal Cairo (via Milano) per fuggire nella sua Bologna, fino a via Zamboni, dove si è tenuta la conferenza stampa della liberazione, in tutti i sensi.

Infine il bagno di selfie con ovazione in piazza Maggiore. "Vorrei andare porta a porta per ringraziare tutti – ha detto davanti a centinaia di persone ignare, in buona parte lì per vedere la proiezione de ‘Lo spaccone’ –. Le persone che sono ora di fronte a me sono la vera ragione della mia libertà. Vorrei fare qualcosa per Bologna e per i diritti umani in Italia".

Con lui Matteo Lepore. "Lui è l’esempio che credere in una comunità può cambiare il mondo", ha detto il sindaco. In prima fila la segretaria nazionale del Pd, Elly Schlein. "Un’emozione vederlo in questa piazza, la prima in cui ci siamo mobilitati nel giorno in cui è stato arrestato".

L’attivista per i diritti umani e ricercatore, incarcerato e in un primo momento condannato dal suo governo, quello egiziano, per propaganda contro lo Stato, dopo la grazia ottenuta dal presidente Al Sisi (mercoledì) è riuscito a tornare doveva studiava. Ha trovato una città ad attenderlo, come una famiglia che ritrova un figlio dopo un viaggio interminabile, al termine dei diritti.

Anche per questo rimarrà qui, "per ora non ho programmi, ma continuerò a fare il ricercatore per la difesa dei diritti umani". "Finalmente , è un sogno che si avvera – ha detto Zaki, che in rettorato ha abbracciato pure Lepore, Virginio Merola e intensamente la vicesindaca Emily Clancy –. Ringrazio le autorità italiane e egiziane, le ong, la società civile. I vertici dello Stato italiano fino alla presidente del Consiglio", ha detto. Ricordando l’altra causa che riguarda Italia ed Egitto: "Giustizia per Giulio Regeni". E ancora: "La mia è stata una storia di successo, ma in Egitto sono in centinaia in prigione, chiediamo che vengano rilasciate. Meritano la grazia presidenziale come me".

La giornata di Zaki era iniziata ieri mattina al Cairo, dove lo studente si è imbarcato su un volo Egyptair MS705 alle 14.14 ora egiziana. A mezzogiorno c’era stato il delicato passaggio al controllo dei passaporti, poi Zaki prima di partire ha ringraziato il lavoro svolto dall’ambasciatore d’Italia al Cairo, Michele Quaroni. L’atterraggio a Malpensa è avvenuto alle 16.52. Con lui la fidanzata Reny Iskander, la sorella Marise, il rettore e Rita Monticelli. "I giorni peggiori? L’arresto e il verdetto di condanna. Ma ora lotterò per non perdere più la mia libertà".