Bologna, 6 luglio 2020 - Patrick Zaki è stato 'adottato' da Bologna. Il Consiglio comunale ha approvato questo pomeriggio l'ordine del giorno presentato dalla consigliera dem Simona Lembi e concordato col sindaco Virginio Merola, che chiedeva di assegnare la cittadinanza onoraria per lo studente egiziano dell'Università di Bologna "riconoscendo nella sua figura quei valori di libertà di studio, di libertà di pensiero e di libertà alla partecipazione pubblica propri di questo territorio e delle istituzioni che lo rappresentano".
Ventisette anni, studente del master internazionale in Studi di genere all'Unibo e attivista dell'Iniziativa egiziana per i diritti personali (Eipr), Zaki è partito da Bologna lo scorso febbraio per trascorrere un breve periodo di vacanza nella sua città natale, Mansoura, a circa 120 chilometri a nord del Cairo. L'aereo decolla, tutto fila liscio come l'olio. Atterra. E poi sparisce: è proprio all’aeroporto della capitale egiziana che il ragazzo viene preso in custodia dalla polizia, per poi appunto ‘scomparire’ per ben 24 ore. Riapparirà solo il giorno dopo alla procura di Mansoura, dove gli verranno contestati diversi reati tra cui quello di 'Istigazione al rovesciamento del governo e della Costituzione' e dove tuttora è in stato di fermo.
Così, quel 7 febbraio, Zaki viene arrestato. Da quel giorno, però, Bologna non si rassegna. Zaki deve tornare a casa, la sua vera casa: non Mansoura, ma Bologna. Un tunnel senza fine, dove però la speranza non è mai svanita. Ma qualche piccolo bagliore di luce c'è: ora Zaki è ufficialmente un cittadino di Bologna. A sfumare, però, in sede di voto è l'unanimità. Sono mancati infatti i consensi del centrodestra, Lega e Fratelli d'Italia, che dopo aver taciuto per tutto il dibattito hanno deciso di non partecipare al voto.
L'assegnazione della cittadinanza onoraria "sia condivisa unanimemente dal Consiglio comunale della città", aveva chiesto a inizio dibattito Simona Lembi, prima firmataria dell'ordine del giorno. "E' una scelta politica e umanitaria", ha aggiunto. Stesso appello arriva dal pentastellato Massimo Bugani: "Un atto simbolico e importante che lo diventa ancora di più con l'unanimità del Consiglio". Non ha dubbi nemmeno il collega Marco Piazza, firmatario a sua volta dell'Odg: "Quella che sta subendo Patrick è una violazione dei diritti umani bella e buona. A Bologna cosa del genere non le accettiamo".
E poi ancora il commento della senatrice bolognese Michela Montevecchi, nonché vicepresidente della commissione Cultura e membro della commissione Diritti Umani: "Un bel segnale quello che arriva dalla mia Bologna: Patrick è nostro studente, e come tale è a pieno titolo cittadino della nostra città. Riconoscergli la cittadinanza onoraria spero faccia arrivare un segnale forte e chiaro che Patrick non è solo e ha dietro di sé una comunità umana e politica, per altro sempre più grande, determinata a vederlo tornare a casa".
Alcuni emendamenti al testo presentati da Emily Clancy di Coalizione civica sono stati accolti, tra cui quello dove si chiede di esporre nuovamente la gigantografia dedicata a Zaki, già affissa e poi rimossa da palazzo dei Notai.
Milano
Anche il Comune di Milano concede la cittadinanza onoraria a Zaki ed esprime "solidarietà, vicinanza e sostegno" alle Universitaà di Bologna e di Granada. Inoltre il Consiglio comunale invita il sindaco Giuseppe Sala a chiedere al governo italiano di impegnarsi in tutte le sedi istituzionali internazionali (con particolare riferimento all'Unione europea) affinché ci si attivi per il rilascio dell'attivista egiziano (ma sul documento che contiene questo appello si registra ad esempio il voto contrario del Pd perche' in dissenso su parte del testo).