REDAZIONE BOLOGNA

Pasticcio al centro estivo. Niente retta, bimbo a casa. Ma si tratta di un errore

Il gestore non riceve il pagamento per tre settimane, e interrompe il rapporto. Ma la famiglia era beneficiaria di un contributo, e il disguido viene corretto.

Alcuni bambini al centro estivo

Alcuni bambini al centro estivo

Un bimbo viene allontanato dal centro estivo a causa del ritardo, da parte della famiglia, nel pagamento della retta. A primo impatto sembra una storia priva di sensibilità, ma in realtà, scavando a fondo, si capisce che si tratta di un disguido. Un cortocircuito nel sistema di iscrizione al servizio estivo del bambino ha dato vita a una dinamica che ha portato all’espulsione del piccolo di quattro anni, causando difficoltà alla famiglia e anche alla cooperativa, gestore del centro estivo.

La famiglia, seguita dagli assistenti sociali, è composta solamente da un genitore: è la mamma che, a marzo, segue le linee guida on line per iscrivere suo figlio al centro estivo nel periodo post scolastico. Qui, la macchina digitale si inceppa, e non riconosce sul portale alcun contributo comunale: è la famiglia, in questi casi, che deve pagare le rette per il periodo di frequenza dei proprio figli. Errore del quale, evidentemente, la madre del piccolo non si rende conto. E così, la richiesta viene accettata e il bambino inizia ufficialmente la sua prima esperienza al centro estivo, terminato ieri.

Il gestore, nel frattempo, non sapendo che la donna fosse in carico ai servizi sociali e non vedendo dal portale nessuna agevolazione da parte del Comune, richiede alla famiglia il saldo del periodo di frequenza. La madre, dal canto suo, continua a sostenere di aver diritto al contributo e rimanda il momento del pagamento, forse nella speranza di un segnale da parte dell’amministrazione. Segnale che arriva solo dopo che la cooperativa, dopo aver atteso per due settimane il pagamento delle quote, cerca spiegazioni da palazzo d’Accursio: è il Quartiere Savena a intervenire, comunicando all’ente che la famiglia ha diritto alla gratuità per tutto il periodo di frequenza.

m. m.