Bologna, 28 dicembre 2021 - E’ nato nelle sabbie mobili e si fa approvare con uno scenario da Vietnam il Passante di Bologna, che a meno di clamorosi ribaltoni – al momento di chiudere la prima edizione la discussione in aula è ancora in corso – passerà a maggioranza in Consiglio comunale grazie all’approvazione della delibera sulla conformità urbanistica.
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Praticamente l’unico pezzo che manca per mandare il progetto definitivo in Conferenza dei servizi al ministero della mobilità sostenibile (18 gennaio), trasformarlo in esecutivo e poi andare a cantierare entro il 2022, come sarebbe nei piani di tutti gli enti. Parlavamo di Vietnam, e ieri il solito paesaggio complicato legato all’allargamento di tangenziale e autostrada non ha tradito: le opposizioni hanno presentato decine e decine di ordini del giorno che hanno trasformato un tranquillo pomeriggio in una maratona di ore e i Verdi in maggioranza hanno votato contro. In più, tutta la maggioranza che ha votato a favore ha presentato un altro ordine del giorno con una sorta di vademecum militare su tutti gli aspetti green da blindare al tavolo romano, dal potenziamento instantaneo del Servizio ferroviario metropolitano all’ingresso nell’Osservatorio di monitoraggio del Passante di un esperto terzo nominato dai cittadini interessati dall’opera. Insomma, ok al green , ma nessuno a Palazzo d’Accursio vuole abbassare la guardia.
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Il sindaco Matteo Lepore ha rivendicato l’importanza nazionale dell’opera: "E’ il primo voto che ha un valore nazionale sulle infrastrutture, così recuperiamo credibilità davanti a tutti. Non solo non vogliamo più fare melina sul Passante, noi siamo proprio contrari a quello a nord e a quello a sud". La stilettata ai Verdi: "Mediteranno. Gli ambientalisti osservano, noi abbiamo la responsabilità delle scelte". Il consigliere Davide Celli: "Non esco dalla maggioranza".