Bologna, 11 giugno 2019 - Una data per la Conferenza dei servizi ancora non è stata comunicata alle istituzioni, il ministero dei Trasporti non ha inviato finora quella modifica annunciata dell’accordo dell’aprile 2016, viste le ultime limature che hanno fatto saltare sulla sedia il Movimento Cinque Stelle locale. Eppure il Passante di Bologna, o Passantino, o allargamento della tangenziale che prima c’era, poi non c’era più e adesso ci sarebbe di nuovo, si muove ancora inesorabile, per strade che potrebbero ancora dire qualcosa. Per domani i comitati del ‘No’, quelli che dalla prima ora si sono battuti per osteggiare l’ampliamento congiunto di tangenziale e autostrada, sono stati convocati a Roma, alle 17 incontreranno il ministro Danilo Toninelli e il suo staff per parlare del Passante. Non è detto che ci sarà il ministro, potrebbe esserci solo il suo staff tecnico. Come potrebbe comunque saltare l’incontro per motivi istituzionali sopraggiunti. Ma alla vigilia il summit è confermatissimo.
«Siamo stati raggiunti telefonicamente una decina di giorni fa – conferma Giovanni Nespoli, coordinatore degli anti Passante –, ci è stato fatto presente che ci verrà illustrato per bene il nuovo progetto. Noi, dal canto nostro, diremo quello che abbiamo sempre detto: è un’opera folle, che contestiamo nel metodo, nell’idea, nell’opportunità». Il mini contingente degli anti Passante sarà sceltissimo: con Nespoli ci sarano Luca Tassinari, che da portavoce di A.Mo Bologna ha fatto le pulci a tutti i dossier comunali, confutandoli nelle commissioni; Luca Sanfilippo, primo storico portabandiera del comitato di San Donnino; Daria Prandstraller, presente quando il comitato si recò a Bruxelles per lanciare in Europa la petizione anti Passante.
«Porteremo i nostri documenti certo, ricorderemo al ministero tutte le motivazioni del ‘No’, dall’ambiente alla salute dei cittadini, dalla scelta trasportistica ai monitoraggi dell’aria. Speriamo non salti all’ultimo momento – chiosa Nespoli –, noi vogliamo confrontarci, anche perché il progetto che vogliono spiegarci l’abbiamo già studiato, lo conosciamo benissimo e non sta in piedi, come non stava in piedi l’accordo originario. Praticamente sono due progetti uguali». Il comitato del No al Passante non ha in programma nuove manifestazioni contro, almeno fino a quando non si muoverà qualcosa sul fronte della Conferenza dei servizi.