ROSATO
Cronaca

Passante, rebus risorse. La cautela di Autostrade: "Conti da far quadrare". E si aspetta l’Europa

La nuova commissione Ue potrebbe allungare la concessione di Aspi Così si spalmerebbero i costi. "Tra le ipotesi anche un fondo integrativo". Tomasi: "Per noi un’opera essenziale". Bignami: "Novità entro l’anno".

Passante, rebus risorse. La cautela di Autostrade: "Conti da far quadrare". E si aspetta l’Europa

Roberto Tomasi, amministratore delegato di Società Autostrade

Paolo

Il Passante sta sgomitando. Si fa l’allargamento di tangenziale e autostrada del nodo di Bologna, di cui non si sente più parlare? Ma, soprattutto, chi è che lo tiene burocraticamente ‘in ostaggio’? Un po’ di chiarezza l’ha fatta ieri Roberto Tomasi, attuale amministratore delegato di Autostrade, che già nel 2016 quando ancora non era al vertice della società tenne a battesimo le prime modifiche all’opera. "Nel nodo bolognese, tra autostrada e tangenziale, siamo a 300mila passaggi" di mezzi al giorno, "senza casi simili a livello nazionale – ha detto Tomasi ieri durante un evento su mobilità e infrastrutture patrocinato dal Tpi Fest, in Salaborsa –. Se lo perdiamo, abbiamo quasi fermato l’economia nazionale. Non ce lo possiamo permettere. Il Passante di Bologna è un progetto che abbiamo ritenuto e riteniamo essenziale. È come fare un’operazione a cuore aperto". Insomma, massimo focus sui cantieri. Che però, a oggi, non hanno una data. La fase autorizzativa è ancora convulsa e il numero uno di Aspi lo ha confermato ai cronisti anche ai piedi del palco. "Tra nuova commissione europea e nuovi obblighi del Pef (il piano economico-finanzario), in questi giorni converge tutto. Serve massima attenzione per trovare riequilibrio e per poter sostenere l’opera, non impattando solo sui pedaggi per l’utenza. Sarebbe semplicissimo così". I cantieri, ha detto Tomasi, ci sono già, anche se non sono quelli definitivi dell’allargamento. "Se passate per l’A14 o per la tangenziale di Modena, se viaggiate sulle nostre reti, non vedete cantieri non fatti. Noi quest’anno consuntiviamo 1,6 miliardi di euro di investimenti, oltre a 500 milioni di manutenzioni. Non abbiamo mai investito e fatto così tanto". E, per quanto riguarda il Passante, "abbiamo presentato il Pef recentemente e la previsione di chiusura è per fine anno".

Le leve per superare lo scoglio potrebbero essere quelle già emerse nei retroscena degli ultimi mesi. "C’è un ingorgo – ha detto riferendosi alle diverse concessioni sul tavolo del governo –. Il confronto è attivo col ministero, il nostro piano vale 36 miliardi di euro e bisogna trovare gli equilibri per sostenere tutti gli investimenti. Abbiamo di fronte quindi quattro mesi di discussioni serrate col ministero", oltre che con l’Europa. Ma "nessuno stallo. Il contesto non è semplice, tra rincari dei materiali dal 40 al 50% ed esigenze di trasporto cambiate. Tutte le infrastrutture si sono sempre basate sul pedaggio, che in Italia – ha ricordato Tomasi – resta il più basso d’Europa. Può esserci il pedaggio come leva e ci può essere la proroga" della concessione, che aiuterebbe a tenere gli stessi pedaggi più bassi, o anche "un fondo integrativo tutto da studiare" anche con l’Europa.

Pure Galeazzo Bignami, ospite allo stesso evento di Tpi Fest, si è soffermato sul Passante. "Per FdI l’opzione migliore sarebbe stata quella del Passante sud. Ci viene detto però che lo stato di avanzamento dell’intervento rende difficile – ha detto il viceministro ai Trasporti –, anzi impossibile, sterzare. Ce ci saranno spazi, li useremo". Quanto alle coperture, "i concessionari vorrebbero arrivare a metterle in tariffa, che significa che ciascuno di noi anche per fare pochi chilometri pagherebbe grosse cifre. Dobbiamo trovare altri strumenti come ad esempio la proroga della concessione, ma serve l’autorizzazione della Commissione Ue che si sta insediando".