PAOLO ROSATO
Cronaca

Passante, l’occhio sul voto. Garanzia alle coperture, serve ‘una mano’ dall’Ue

Da Roma si guarda con interesse al possibile cambio di maggioranza. Una nuova Commissione europea potrebbe dire sì alla proroga concessoria.

Passante, l’occhio sul voto. Garanzia alle coperture, serve ‘una mano’ dall’Ue

Passante, l’occhio sul voto. Garanzia alle coperture, serve ‘una mano’ dall’Ue

Un cambio ai vertici della Commissione europea potrebbe dare una grossa mano allo sblocco definitivo del Passante. Sono sussurri da corridoi romani. Robusti, niente di volatile. Perché queste sono le settimane del nuovo Pef (il piano economico finanziario) di Autostrade che è in fase di esame al ministero dei Trasporti. Scambi di carte, telefonate, lettere, intese per cesellare qua e là una manovrona da oltre 30 miliardi di euro. Dentro c’è il Passante tangenziale-autostrada, che da solo ne costa oltre 3, di miliardi. Dentro c’è di tutto. Autostrade ha deciso di affinare il conto finale anche per acquietare tutti i desiderata degli azionisti. Dall’altro lato, il MiT è assolutamente collaborativo, ma serve un Pef preciso. E, soprattutto, è escluso che Porta Pia possa metterci soldi propri. Ed ecco che qui rientra in scena la politica. No, non ci sarebbe il centrodestra dispettoso a picconare le opere di centrosinistra come il Passante (la Gronda di Genova, complice la bufera giudiziaria sulla Regione Liguria, avrebbe perso un bel po’ di terreno), ma si starebbe parlando di un voto europeo particolarmente importante.

GLI SCENARI

Il Passante è opera prioritaria per Aspi, che si vuole sbrigare. Autostrade però deve dare una garanzia chiara per tutte le coperture, e le strade per sbloccare – compresa la sforbiciata di circa 400 milioni di euro per la realizzazione di ponti e viadotti, già premessa al Mit con una lettera – il progetto definitivo del Passante sono tre. Non slegate una dall’altra. La prima, è che si passi da un complessivo adeguamento tariffario, con la revisione dell’assetto concessorio. Se ne sta parlando, si dovrà passare anche dall’esame dell’autorità regolatrice delle tariffe, Art. La seconda, è che si decida per un cosidetto ‘valore di subentro’, per far ammortizzare meglio l’opera a chi la realizza. Esempio: fino al 2038, anno in cui scade l’attuale concessione, Aspi sovvenzionerebbe l’opera con un tot all’anno. La spesa rimanente verrebbe lasciata al nuovo concessionario (che potrebbe essere di nuovo Aspi). Terzo nodo è quello politico. L’attuale ‘colore’ della Commissione europea non arriverebbe a concedere un proroga dell’attuale concessione, anche di pochi anni. Operazione che permetterebbe meglio di ammortizzare il costo cresciuto dell’opera. Un cambio degli assetti a Bruxelles, da lunedì in poi, potrebbe invece cambiare quello scenario. Non è escluso, sempre secondo indiscrezioni romane, che per rendere il Passante più sostenibile si arrivi a un piccolo passettino in tutte e tre le direzioni: piccolo ritocco alle tariffe, un lascito per il subentro e una deroghetta (ma lo sblocco può arrivare a prescindere) temporale alla concessione. Regione e Comune attendono.