PAOLO ROSATO
Cronaca

Passante Bologna, ecco il sistema anti-alluvione. “Così ridurremo l’impatto delle piogge”

Stefano Susani, Ad di Tecnè (Gruppo Autostrade): "Depureremo le acque e ne miglioreremo il deflusso". Quattro aree vicine al tracciato verranno ricoltivate. "Rivitalizzeremo il suolo dalla Birra fino al Parco Nord"

Un Passante a prova di maltempo

Bologna, 21 giugno 2023 – “La gestione delle acque da parte del ‘sistema Passante’ sarà all’avanguardia. Le depureremo, e anche un evento atmosferico eccezionale sarà drenato al meglio”.

Nel cuore dell’Emilia-Romagna, regione duramente colpita dall’alluvione di metà maggio, non può non essere chiesta a un’infrastruttura centrale, come l’allargamento di tangenziale e autostrada, di essere ecologicamente blindata, futuristica. Uno strumento della transizione ecologica. Abbiamo chiesto a Stefano Susani, Ad di Tecnè, società di ingegneria del Gruppo Autostrade per l’Italia che ha realizzato la progettazione del Passante, di spiegare alcune caratteristiche dell’opera. "Il modo giusto di vederla – afferma – è quello di intenderla una grande riqualificazione urbana".

Ingegner Susani, come gestirete la raccolta delle acque?

"Un aspetto fondamentale è quello della gestione delle acque meteoriche che ricadono sul sedime. Il trattamento sarà qualitativo e quantitativo".

Cosa significa?

"Partiamo dalla qualità. Tutte le portate di pioggia che arriveranno nei bacini, ai piedi dell’infrastruttura, verranno separate dalle sostanze oleose. Gl inquinanti verranno prelevati dai bacini e dai fossi attraverso periodici interventi di manutenzione. Poi finiranno in discarica".

E per sopportare una grande quantità di pioggia?

"Verranno alleggeriti gli scarichi e facilitati i deflussi. Qualsiasi evento atmosferico, anche forte, il sistema non lo butterà subito nelle fogne, ma lo tratterrà e lo rilascerà gradualmente".

Anche per, mi passi il termine, una situazione ‘alluvionale’?

"Sì, il Passante riuscirà non solo a contenere, ma addirittura a ridurre gli scarichi sul territorio. Il carico piovoso si alleggerirà e verrà migliorato il comportamento dei corpi idrici, a beneficio del territorio. In più ci sarà quella che tecnicamente si chiama una ‘invarianza idraulica’".

Ovvero?

"La portata dello scarico è paragonabile a quella che genererebbe la campagna ancora vergine, priva di trasformazioni. Insomma, è come se si tornasse alla campagna prima della costruzione di tutta la tangenziale. L’ambiente rimarrà inalterato".

Ci sarà un monitoraggio del sistema in corso d’opera?

"Certo, ci sarà prima, durante e dopo. Non solo, verrà aumentata la superficie permeabile rispetto allo stato di fatto. Miglioreremo le prestazioni del terreno, con il Passante aggiungeremo 130 ettari di opere verdi che dreneranno meglio l’acqua".

Nel progetto c’è anche un sistema di de-aratura di alcuni terreni con nuove piantumazioni, dove accadrà?

"In quattro punti della città, circa 6 ettari, rivitalizzeremo il suolo. Le zone sono il giardino di via della Birra, il Parco Nord, parte del parcheggio di via Michelino e l’area ex Scarpari. La certificazione di eccellenza Envision che ci ha dato l’Ue non è casuale. E saremo monitorati severamente: in fase di costruzione verrà controllato quello che faremo, con le acque".

I comitati tornano spesso all’attacco: il Passante inquina e non ha nulla di green. Lei cosa risponde?

"Il Passante migliorerà la vita di tutti perché riqualificherà interi quartieri. Ci saranno 20 chilometri di nuove barriere acustiche, ridurrà 4 milioni e mezzo di ore di traffico all’anno e il grande parco sopraelevato di San Donnino, tutto a verde, sarà un’imponente opera di ricucitura urbana. Lo renderemo sempre più sostenibile".