Bologna, 23 dicembre 2021 - Il Passante resta un’anima senza pace: oltre 200 emendamenti presentati da Fratelli d’Italia, ieri mattina in Regione, hanno mandato in tilt i lavori di approvazione del Prit, il Piano regionale integrato dei trasporti. Un ostruzionismo tecnico che si è accoppiato a quello di principio, il partito di Giorgia Meloni è da sempre contrario all’opera. Il Passante sta ovviamente dentro quel documento, assieme a tante altre infrastrutture regionali anche celebri, come la Cispadana. Alla ‘resistenza’ di FdI però si è aggiunto un altro mal di denti, quello di alcune forze di maggioranza che non votando il Prit hanno ribadito le loro perplessità sull’allargamento in sede di tangenziale e autostrada. La maggioranza si è insomma spaccata, e oggi il Prit dovrebbe passare a oltranza, sempre se tutti gli emendamenti presentati dalle opposizioni saranno respinti. In ogni caso, in commissione, tutte le anime che sostengono Stefano Bonaccini hanno votato a favore del parallelo documento di programmazione e ricognizione della mobilità sostenibile, anche Verdi e Coraggiosa. Insomma, qualche divergenza resta, ma il vascello regge ancora.
I No Passante bloccano il ponte di San Donato a Bologna
LA MAGGIORANZA La crepa si è aperta quasi due anni dopo il voto. Contro il Prit voterà Europa Verde con Silvia Zamboni. "Ma non siamo una caserma e non uscirò dalla maggioranza", ha assicurato la consigliera. Mentre alla giunta mancheranno anche i voti dei consiglieri di Coraggiosa, il rassemblement di sinistra che esprime la vicepresidente, Elly Schlein. La contrarietà al piano si basa soprattutto sulla presenza di alcune infrastrutture discusse. Igor Taruffi: "Opere come la Cispadana e la bretella Campogalliano-Sassuolo le abbiamo sempre avversate. Quindi non potremmo votare a favore di questo piano, così come non abbiamo votato a favore quando il piano è stato adottato due anni fa".
LE OPPOSIZIONI "La Regione e alcuni Comuni, per andare alla Conferenza dei servizi del prossimo 18 gennaio, hanno riesumato piani che disciplinano i trasporti marci, vecchi, che fanno solo comodo per presentarsi con un documento in mano. È inaccettabile. Bologna non vuole il Passante". Così hanno attaccato ieri da viale Aldo Moro il capogruppo di FdI in Comune Francesco Sassone e il consigliere regionale Marco Lisei. Che hanno attaccato anche sul tram. "In Regione sembra che la Linea rossa sia finanziata con i fondi del Pnrr, ma noi sapevamo che i 509 milioni sono stati stanziati dal ministero. Se così non fosse sarebbe gravissimo". Valentina Castaldini (Forza Italia): "Passante scelta sbagliata, la Regione porta avanti una storia di disservizi vecchia vent’anni". Matteo Di Benedetto (Lega), dal Comune: "Fermare il Passante e indire un referendum metropolitano subito".