CHIARA CARAVELLI
Cronaca

Parto in strada a Bologna, la mamma e la bimba saranno collocate in una struttura protetta

La madre, marocchina di 30 anni senza fissa dimora, e la figlia, ricoverate al Maggiore in reparti diversi, sono state per un po’ assieme. Della vicenda si stanno occupando i servizi sociali del Comune

Il punto di via Jacopo Barozzi, in zona San Donato, in cui la donna ha partorito

Bologna, 15 giugno 2024 – Mamma e figlia stanno bene. E questo è il dato più importante nella vicenda della donna marocchina di circa 30 anni che ha dato alla luce la sua bambina, da sola, su un marciapiede di via Jacopo Barozzi, in zona San Donato. I medici dell’ospedale Maggiore, dove da giovedì mattina sono entrambe ricoverate ma in reparti diversi, le hanno fatto incontrare ieri, anche se per pochi minuti.

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Ora l’equipe sta monitorando le loro condizioni prima di dimetterle, cosa che con ogni probabilità avverrà all’inizio della prossima settimana. Da quel momento e sotto il controllo dei servizi sociali, che hanno preso in carico la donna e la neonata, inizierà un percorso di ’dimissione protetta’. Un iter di accoglienza che passerà attraverso l’individuazione di una struttura protetta, presumibilmente un appartamento, dove entrambe possano stare al sicuro ed essere seguite dagli operatori.

Alla mamma, inoltre, verrà offerto un percorso di disintossicazione – che lei stessa ha deciso di intraprendere – per provare a uscire dalla dipendenza da sostanze stupefacenti in cui era entrata ancor prima di rimanere incinta. Nei prossimi giorni la donna sceglierà anche il nome della piccola.

Ma ripercorriamo i fatti. La giovane mamma, senza fissa dimora, ha partorito sul ciglio della strada, in via Barozzi, da sola. Ad avvertire il 118 è stata una chiamata anonima: quando gli operatori sanitari sono arrivati sul posto – insieme agli agenti della polizia locale e due poliziotti della Polfer, che hanno assistito la donna nei minuti prima del parto – la trentenne aveva già dato alla luce la sua bellissima bambina. Una storia a lieto a fine che si intreccia però a doppio filo con una condizione di estrema marginalità in cui la giovane mamma viveva.

Quest’ultima era infatti in carico al Servizio sociale tutela minori già dalla fine del 2023, per una precedente gravidanza. Gravidanza da cui è nato un bambino, che da gennaio di quest’anno si trova in una comunità protetta che gli garantisce cure e assistenza. In tutti questi mesi, come spiegato dal Comune, la mamma è sempre stata seguita dai servizi e dagli operatori di strada nonostante si sia più volte rifiutata di ricevere aiuto.

Dopo la nascita del primo figlio, le era stato offerto di essere inserita all’interno di una comunità dove avrebbe potuto iniziare un percorso mamma-bambino che, in casi come questi, non solo fornisce assistenza ma mira a ricostruire quello che è il quadro genitoriale. Un percorso che però la trentenne non ha mai iniziato.

I servizi hanno provato più volte a contattarla, ma di lei non c’era più traccia. Per circa due mesi e mezzo la donna si è resa del tutto irreperibile. Una situazione di estrema difficoltà, resa ancor più complicata dalla mancanza del compagno, nonché padre dei bambini. L’uomo, infatti, si trova attualmente in un Centro di permanenza per i rimpatri (Cpr) in Friuli Venezia Giulia, in attesa di essere espulso dall’Italia.

Quando finalmente gli operatori sono riusciti a trovarla, le cose purtroppo non sono cambiate e la giovane mamma ha portato avanti la sua seconda gravidanza rifiutando ancora una volta qualsiasi tipo di aiuto.

Nonostante questo, le unità di strada che si occupano di situazioni di tossicodipendenza e i servizi sociali hanno sempre continuato a monitorare la situazione. Fino ai giorni scorsi, quando la trentenne ha dato alla luce la sua bambina. La piccola come detto sta bene, anche se i medici stanno controllando le sue condizioni relativamente a problemi collegati alla tossicodipendenza della mamma. Ora per entrambe, però, ci sarà la possibilità di un nuovo inizio. La possibilità di scrivere insieme una storia diversa e meno dolorosa di quella passata.