Parto al pronto soccorso di Porretta: "Tutto il personale è stato perfetto"

La mamma era arrivata in ospedale con le doglie e non c’era più tempo per il trasporto a Bologna. I genitori: "Resta il rammarico per la mancanza del punto nascita, c’è bisogno di questo servizio".

Parto al pronto soccorso di Porretta: "Tutto il personale è stato perfetto"

Parto al pronto soccorso di Porretta: "Tutto il personale è stato perfetto"

Fiocco azzurro all’ospedale Costa di Porretta Terme. Alle 20.22 di venerdì negli ambulatori del Pronto Soccorso è nato Giulio, un lattante di 3 chili e 800 grammi. La mamma Olga abita a Ponte di Verzuno, una frazione di Camugnano e, avendo iniziato a sentire le prime doglie, si era recata nel presidio montano. Proprio mentre effettuava le classiche operazioni del triage le si sono rotte le membrane e a quel punto il suo trasporto a Bologna sarebbe stato rischioso sia per lei che per il bebè.

Con l’orologio che segnava le 19.44 veniva attivata la procedura prevista in questi casi con l’arrivo del pediatra e dell’anestesista a supporto del medico di turno che si occupa del Ps. Il travaglio non è stato particolarmente lungo e, sempre stando al protocollo, una volta venuto alla luce il nuovo nato ha atteso un’ora prima di essere trasportato con l’automedica all’ospedale Maggiore. Contestualmente anche la madre ha raggiunto l’ospedale bolognese in elicottero a scopo preventivo, essendo affetta da una patologia cronica che ha richiesto qualche attenzione in più durante la gravidanza, durata comunque le canoniche 40 settimane.

"Tutto è stato perfetto e puntuale – spiegano il padre di Giulio Samuel Biffoni e la madre Olga Czubek –. Tutto il personale si è dimostrato molto competente sul piano medico e su quello umano. Resta il rammarico di non aver potuto proseguire la degenza a Porretta per la mancanza di un punto nascite. Viste le difficoltà nel raggiungere la città, in montagna c’è bisogno di questo servizio altrimenti si rischia di dover affrontare anche i disagi legati alla lontananza dal servizio che ti segue durante la gravidanza". In attesa che il dibattito politico si infiammi nuovamente su questo tema, per l’Ausl la morale di quanto accaduto venerdì sera a Porretta è che il percorso stabilito per affrontare i parti precipitosi funziona e mette in sicurezza la madre e il neonato.

"Il nostro personale è molto competente – spiega la direttrice del distretto sanitario dell’Appennino Sandra Mondini – e non lo dimostra solo in queste situazioni straordinarie, ma ogni giorno curando le persone. Le procedure che abbiamo stabilito servono proprio per dare la risposta migliore nel minor tempo possibile. Questo è l’impegno che quotidianamente mettiamo in campo". L’ironia della sorte ha voluto che durante questo parto precipitoso nella sala d’attesa del Ps fosse presente la presidente del comitato per la difesa dell’ospedale Costa Emanuela Cioni. "Sentire i vagiti di un bambino appena nato – racconta la presidente Cioni – in un luogo dove normalmente si registra tanta sofferenza ci ha commosso. Ancora una volta il personale di questo presidio ha dimostrato di avere la conoscenza e le capacità che gli consentono di affrontare le urgenze più disparate. Mi sento di spendere una parola in più per l’infermiere del 118 Afroditi Giampiero che con grande freddezza e lucidità ha organizzato l’assistenza necessaria".

Massimo Selleri