PAOLO ROSATO
Cronaca

Parcheggi pubblici a Bologna svuotati dal virus, ma il Comune non ritocca i costi

Saba (Sant’Orsola) ha chiesto di rivedere il piano economico-finanziario: no di Palazzo d’Accursio. L’amministrazione punta alla normalità: "Nuove soluzioni impraticabili se permane il rischio di sottoutilizzo"

Un cittadino indica il parcheggio scambiatore Staveco

Bologna, 10 dicembre 2021 - Hanno pesato non poco la pandemia e i periodi di lockdown sui parcheggi pubblici di Bologna. Tanto che sia Saba (parcheggio Sant’Orsola), sia Arpinge-Apcoa (parcheggio VIII agosto) hanno chiesto al Comune un confronto sugli incassi nel periodo pandemico, sicuramente minori rispetto al passato. Un quadro non semplice, al quale contribuiscono gli ultimi dati ufficiali disponibili (non ne esistono di aggiornati, scrive nero su bianco Palazzo d’Accursio) che risalgono al pre-pandemia, alla fine del 2019: i parcheggi pubblici restano sottoutilizzati. E la sosta a Bologna rimane un problema a più livelli.

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Partendo dagli scambi ufficiali, una risposta a un’interrogazione di Francesco Sassone (Fratelli d’Italia) conferma che Saba "ha chiesto formalmente un ristoro del proprio piano economico-finanziario". Il Comune però ha detto di no: margini per rivedere il ’pef’ non ce ne sono (al Sant’Orsola un’ora di sosta costa 2 euro e 70, una giornata 18 euro). Arpinge invece si è "limitata telefonicamente, in modo informale, a segnalare i bassi introiti dell’ultimo periodo". Una situazione complessa, che per ora non porterà ad aggravi di costi per i cittadini. Saba ha però informato il Sant’Orsola che metterà due nuove telecamere di sorveglianza per incrementare la sicurezza nei 4 piani interrati. Poi ci sono i dati di occupazione fermi al 2019: solo il Tanari tiene con un 70%, il Sant’Orsola è al 22%, il Quick del Policlinico al 27%, Staveco al 55% e VIII agosto al 54%.

Numeri che con la mannaia del Covid non sono certi aumentati, un ripensamento della gestione della sosta in città è in atto, come peraltro conferma il Comune. Che però frena su nuove soluzioni in struttura. "La crescente occupazione di suolo pubblico per usi diversi dalla sosta su strada ha ridotto ulteriormente la già esigua disponibilità di suolo pubblico per la sosta su strada. Si auspica che dal 2022, grazie alla campagna vaccinale, si possa assistere ad un graduale ritorno alla normalità – continua il Comune –, con una riduzione delle occupazioni di suolo pubblico da dehors e una normalizzazione di quella da cantiere. L’eventuale progettazione di nuovi parcheggi in struttura potrà avvenire solo se concepita e gestita in modo sinergico con la regolazione e la gestione della sosta su strada, per evitarne il sottoutilizzo".

Sassone attacca: "Mentre la città chiede più parcheggi, il Comune va esattamente nella direzione opposta – argomenta il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo d’Accursio –. Si pensi alle infrastrutture che il Pd intende realizzare nei prossimi anni, una su tutte la linea rossa del tram, che andrà ad incidere pesantemente sui parcheggi in città, riducendone drasticamente il numero. I dati sul tasso di riempimento dei parcheggi, poi, sono la conferma che non sono attrattivi per i bolognesi. Per ovviare a ciò andrebbero riviste al ribasso le tariffe ed incentivate convenzioni con annessi sconti. Non é un caso che il parcheggio con il tasso di occupazione maggiore sia il Tanari, cioè quello con le tariffe più basse".