L’addio al museo della Storia di Palazzo Pepoli continua a far discutere. Dopo la sottosegretaria alla Cultura della Lega, Lucia Borgonzoni, preoccupata "del patrimonio culturale, di proprietà dello Stato, presente all’interno", a porre dubbi è l’architetto Mario Bellini che ha curato l’allestimento del Museo della storia. Il designer, pluripremiato, appreso dell’imminente smantellamento a favore del nuovo museo Morandi, ha, infatti, scritto alla soprintendente di Bologna, Francesca Tomba. Una lettera dove rivendica l’impegno nel museo "che ho progettato e di cui ho diretto i lavori insieme all’amico Italo Lupi, su ispirazione dell’allora presidente di Fondazione Carisbo Fabio-Roversi Monaco". Non solo. L’architetto definisce "incomprensibile la decisone del Comune di cancellare un intero museo, inaugurato solo nel 2012, ad oggi attivo e frequentato" e "in quanto titolare dell’opera architettonica e del suo progetto richiamo il mio diritto d’autore su di esso e che venga tutelata la paternità e l’integrità del museo della Storia".
Una richiesta che, ora, verrà vagliata dalla Soprintendenza che darà il via a un’istruttoria, chiedendo a Bellini pubblicazioni relative al suo lavoro, al progetto, all’allestimento del museo. Terminata questa ’indagine’, se la domanda di Bellini verrà considerata idonea, dovrà essere vagliata da un’apposita commissione che fa capo alla Direzione generale creatività contemporanea, che analizza appunto il diritto d’autore degli artisti viventi.
Inutile dire che, avviato l’iter sul diritto d’autore, lo smantellamento e conseguente trasformazione del museo della Storia dovrà attendere.
"Siamo arrivati a questo punto perché il Comune pensa sempre di fare quello che vuole. Matteo Lepore non è un re", tuona Borgonzoni. Sotto accusa finisce il ’metodo’ dell’amministrazione: "Invece, di parlare sempre di ’percorsi partecipati’ li metta in atto davvero. Sulla vicenda del museo della Storia il sindaco non ha coinvolto nessuno. E non ha ascoltato nemmeno i 5mila cittadini che hanno firmato contro la chiusura del museo", insiste la leghista.
Senza contare che resta sempre aperta la questione degli 85 reperti archeologici (tra i quali una strada romana) che, come ha ricordato la sottosegretaria, "Lepore deve dirci come intende collocarli". Un tema delicato sul quale, però, filtra che il sindaco abbia già preso contatti con la Soprintendenza. E non è escluso che, a breve, verrà fissato un incontro.
Rosalba Carbutti