REDAZIONE BOLOGNA

Padre Digani morto di covid: Bologna e l'Opera Marella in lutto

Seduto all'angolo di Tamburini, aveva una parola e una preghiera per tutti. "La città perde un simbolo autentico di carità". Lunedì i funerali in San Pietro

Padre Raffaele Digani, morto di covid a 80 anni (foto Martinetto)

Padre Raffaele Digani, morto di covid a 80 anni (foto Martinetto)

Bologna, 25 marzo 2021 - La notizia del focolaio di covid nella comunità dell'Opera di Padre Marella è di pochi giorni fa, oggi arriva una notizia molto triste che colpisce al cuore la città di Bologna. Padre Gabriele Digani, che ne era il direttore e soprattutto il volto più noto, è morto a causa delle complicazioni polmonari dovute proprio al coronavirus. Tra due giorni avrebbe compiuto 80 anni. "Grazie Padre Gabriele per la tua vita esemplare e la tua caparbia lotta a tutela degli ultimi", è l'affettuoso saluto della Fraternità Cristiana Opera di Padre Marella.

I funerali si svolgeranno lunedì 29 marzo alle 14 in San Pietro: saranno presieduti dal cardinale Matteo Zuppi.

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"Da domenica 21 marzo era ricoverato al Policlinico Sant’Orsola per complicazioni respiratorie legate al Covid-19 e nel corso delle ultime ore le sue condizioni sono peggiorate in modo irreparabile - scrive l'Opera -. I suoi poveri, l’intera Opera di Padre Marella, l’Ordine dei Frati Minori, l’Arcidiocesi di Bologna e l’intera città di Bologna perdono un padre, un testimone, un amico e un simbolo autentico di carità".

Spesso seduto nel 'suo' angolo tra via degli Orefici e via Drapperie, incurante del freddo e dell'afa, ha distribuito calendari tascabili, sorrisi e buone parole per decenni. Con lui se ne va un pezzo di Bologna, uno dei pezzi davvero buoni della città. Aveva partecipato alla beatificazione di Padre Marella, il 4 ottobre scorso, con una gioia e un entusiasmo che dificilmente si possono scordare. Ha dedicato tutta la sua vita alla cura dei più fragili, dei devoli, delle persone sole e bisognose. Ha lasciato un segno indelebile in questa città.

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La biografia

Padre Gabriele Digani nasce il 27 marzo 1941 a Boccassuolo, oggi frazione del Comune di Palagano, in provincia di Modena. Nel 1956 entra nel Collegio serafico dell'Osservanza a Bologna e nell'agosto del 1960 entra in noviziato per vestire l'abito dei frati minori. Il primo maggio del 1967 emette i voti solenni e il 22 marzo del 1969 viene ordinato sacerdote dal cardinal Antonio Poma. Nel 1970 entra al servizio dell'Opera di Padre Marella a fianco del direttore padre Alessandro Mercuriali. Dal 1974 al 1976 viene nominato rettore del seminario interprovinciale dell'Antoniano di Bologna. Dal 1976 a oggi ha trascorso la sua vita e la sua missione nell'Opera di Padre Marella: fino al 1988 in fraternità con altri due confratelli poi, rimasto solo, dal 1988 a oggi ne ha ricoperto il ruolo di Direttore.

Come amava sempre ricordare, nella sua lunga vita ha celebrato più di 25.000 Sante Messe e si è sempre detto sbalordito nel pensare a "quanti poveri e quanta grazia di Dio sia passata tra le sue povere mani". Lo scorso anno, proprio il 26 marzo, perdeva il suo ultimo fratello. Giorgio era il suo ultimo legame con la famiglia e la persona di cui si è preso cura per una vita, fino all’ultimo minuto.

Il 27 marzo Gabriele avrebbe compiuto ottant’anni, dedicati all’amore per il prossimo e alla tenace testimonianza e cura verso i più deboli e i più poveri. Tra i suoi ultimi ricordi: "Trent’anni e oltre sono tanti per chi vive tra la gente, a contatto con tutto ciò che c’è di più umano. Sono cambiate in gran parte le povertà, ne sono emerse di nuove. È cresciuta la solitudine, l’isolamento. In questi decenni l’Opera a cui ho dedicato la vita si è adeguata ai segni dei tempi. Non è rimasta a guardare, ma ha agito con i suoi limiti e le sue limitate risorse. Posso dire che tocco con mano ogni giorno che il Signore ci assiste - me e l’Opera - e che Padre Marella con il suo grande carisma è ancora presente. Da uomo di fede, non dubito che questa protezione per chi si occupa dei più deboli verrà meno. Occorre però continuare sul serio a esercitare la carità nel modo giusto, come dice il Vangelo e come ha incarnato e testimoniato Padre Marella".

Il cordoglio

"Ricordo la sua grande gioia lo scorso 4 ottobre, giorno della beatificazione di Padre Marella, il saluto e il lungo applauso che ha ricevuto quando ha parlato al termine della cerimonia, segno del suo legame con i bolognesi. Padre Digani ha svolto una grande opera di carità ed è stato collegamento e continuità del servizio di Padre Marella a favore dei bisognosi. Ha incarnato in questi anni tutto il suo spirito. Molti, infatti, lo ricordano anche per la sua costante presenza in quell’angolo, nel cuore della città, fra Via degli Orefici e Via Caprarie, dove fisicamente era un segno di attenzione e vicinanza per tutti", è il ricordo dell'arcivescovo Matteo Zuppi.

"Il suo faro sono sempre stati gli ultimi, i più deboli e quelli che la nostra società fatica ad aiutare. Con padre Gabriele se ne va un uomo straordinario, che ha dedicato tutta la vita alle povertà. Da quelle materiali a quelle relazionali, spendendo con altruismo la propria esistenza ad alleggerire le difficoltà del prossimo”, è il ricordo el presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e dalla vicepresidente, Elly Schlein.

"La morte di padre Digani mi addolora molto. Il virus è riuscito a portarsi via anche lui, instancabile testimone dell'impegno per gli altri. Conservo il ricordo della sua felicità il giorno della beatificazione di Padre Marella, lo scorso 4 ottobre, e il suo sorriso così aperto e sincero, espressione del suo grande animo. A tutta la comunità dell'Opera Padre Marella vanno le mie più sentite condoglianze", aggiunge il sindaco Virginio Merola.

"È stato un grande interprete della lezione morale e spirituale di padre Olinto Marella, un degno erede di un santo che ha onorato Bologna e i bolognesi. Assieme alla comprensibile tristezza di queste ore, bisogna veramente ringraziare il Signore per averci dato l'opportunità di conoscere una personalità che non è esagerato ritenere santa", è il ricordo di Pierferdinando Casini.