REDAZIONE BOLOGNA

Ovadia, Cazzullo e ‘Il duce delinquente’

A Monte Sole, lo spettacolo 'Il duce delinquente' mette in scena i crimini di Mussolini. Cazzullo e Ovadia rivelano la vera natura del Duce, smontando miti e luoghi comuni.

Ovadia, Cazzullo e ‘Il duce delinquente’

Ovadia, Cazzullo e ‘Il duce delinquente’

Oggi pomeriggio alle 16 a Monte Sole, in località Casaglia, lo spettacolo ‘Il duce delinquente’. Un’incredibile storia a due voci: il giornalista e scrittore Aldo Cazzullo (nella foto in alto) e l’uomo di teatro Moni Ovadia portano in scena i crimini e i tradimenti che Benito Mussolini riuscì a ordire nella vita professionale e privata. Cazzullo racconta, Ovadia legge, con un registro canoro potente e imponente, i discorsi, gli ordini, i telegrammi e i dispacci di Mussolini e i testi delle sue vittime, con musiche e canzoni dell’epoca eseguite e interpretate dal vivo da Giovanna Famulari al pianoforte e violoncello (a tratti suona anche l’armonica). Tramite la rievocazione di fatti di cronaca e documenti, si ricompone il ritratto di un Duce che scardina quella diffusa convinzione italiana di ‘abile statista’ che, ‘fino all’errore dell’alleanza con Hitler’, delle leggi razziali, della guerra, le ha azzeccate quasi tutte.

Lo spettacolo è tratto dal libro di Cazzullo ‘Mussolini il capobanda’ (Mondadori, 2022) e "si pone come una sorta di seguito a ‘Le guerre dei nostri nonni’ – afferma il giornalista –. Dopo la prima Guerra mondiale, ora analizzo il periodo che va dal 1929 al 1945. Inoltre – prosegue – come avevo già affermato nel libro, demolisco un altro luogo comune: non è vero che tutti gli italiani sono stati fascisti. L’Italia non era tutta fascista, né poteva dirsi antifascista senza rischiare la pelle come dimostrò Antonio Gramsci con i suoi 11 anni di carcere. I poeti scelsero i loro silenzi in versi, da Eugenio Montale a Umberto Saba". "La maggioranza degli italiani pensa che Mussolini fino al 1938 le abbia azzeccate quasi tutte – aggiunge Cazzullo –. Dimostreremo che non è così".