Probabilmente l’unica volta che Andrea Pazienza ha lavorato su un tavolo che non fosse quello di casa sua in via Emilia 223, è stata quando ha disegnato per Massimo Osti nello studio in via Gaibola. Succedeva dopo un momento intenso per la storia di Bologna e la cultura giovanile, quegli anni Settanta di cui entrambi avevano carpito lo spirito più profondo insito nel fermento culturale che avevano personalmente nutrito. Il designer bolognese amava incontrare gli spiriti creativi di allora nella sua comune, legandoli poi a dei progetti. Al Pazienza estremamente talentuoso, Osti aveva commissionato nel 1984 l’illustrazione delle patch per i vari reparti della Volvo, da applicare sulle tute da lavoro che aveva disegnato. "Massimo più geniale, Andrea più talentuoso, tutti e due capaci di leggere il momento e rappresentarlo". Queste le parole di Rossella Zanotti in un filmato visibile sul profilo Instagram di Massimo Osti Studio, che quarant’anni dopo ha deciso di fare incontrare di nuovo le due menti illuminate – i due pionieri di fumetto e moda –, in una fashion capsule di quattro pezzi, lanciata ieri a Backdoor Bottega in piazza Galilei 3/a, in un evento esclusivo e in mostra e in vendita da oggi e fino al 31 ottobre.
La collezione si chiama Chapter 06: About Andrea Pazienza e utilizza schizzi del papà di Pentothal, Zanardi e Pompeo custoditi nell’Archivio Massimo Osti di via Castelfidardo 7 e i cartamodelli prodotti da Massimo Osti Studio. C’è un Liner trapuntato in D.D.Shell e Primaloft® Silver che sul retro mostra un ricamo di una grafica originale delle opere di Pazienza. Poi felpa con cappuccio con un grande disegno colorato su cui spicca un personaggio che è diventato anche simbolo della capsule, la t-shirt a manica lunga in cotone jersey mercerizzato tinta in capo (la mercerizzazione è un trattamento che dona al tessuto una finitura più lucida e la tinta in capo conferisce intensità cromatiche uniche) con stampa serigrafica sul petto. Infine una t-shirt con lo stesso procedimento sul tessuto che mostra sul retro il personaggio col cappello. "Abbiamo accolto volentieri la collaborazione con lo Studio Massimo Osti – spiega Marco Evangelisti, titolare di Backdoor Bottega, che vuole essere la meridiana del design bolognese e raccontare una storia che parte dalla sottocultura universitaria degli anni ’80 per arrivare fino allo streetwear contemporaneo – in particolare la possibilità di riportare in vita un certo profilo della città e la creatività che ha caratterizzato l’ambiente artistico di Andrea Pazienza e Massimo Osti. Due artisti che continuano a influenzare lo stile iconico della città sotto le torri".