CHIARA CARAVELLI
Cronaca

Orgoglio arcobaleno. La carica dei 40.000. Il Pride colora la città: "Basta discriminazioni"

Anche cartelli anti Meloni e Vannacci alla manifestazione Lgbtqia+. E si batte anche per la popolazione sulla Striscia di Gaza.

Orgoglio arcobaleno. La carica dei 40.000. Il Pride colora la città: "Basta discriminazioni"

Orgoglio arcobaleno. La carica dei 40.000. Il Pride colora la città: "Basta discriminazioni"

Tra le quaranta e le cinquantamila persone hanno attraversato le strade della città per la nuova edizione del Pride. Il corteo arcobaleno è partito poco dopo le 17.30 da piazza XX Settembre per arrivare, dopo aver percorso le principali vie della città, ai Giardini Margherita, destinazione finale della manifestazione, autogestita e organizzata da collettivi, associazioni e attivisti. Tantissime le bandiere arcobaleno che hanno accompagnato il corteo: alla testa campeggiava uno striscione con la scritta ’Contro il pinkwashing e la violenza del governo’.

Nel corso della manifestazione, sono apparse anche diverse bandiere palestinesi a sostegno della popolazione sulla Striscia di Gaza. Tanti anche i cartelli di scherno, alcuni dei quali contro la premier Giorgia Meloni e il generale Roberto Vannacci. Al centro delle rivendicazioni del popolo Lgbtqia+ ci sono "gli attacchi che da due anni questo governo sta attuando contro la genitorialità queer e l’autodeterminazione delle persone trans – hanno spiegato gli organizzatori lanciando il corteo –, ma anche il genocidio che Israele sta compiendo contro il popolo palestinese: ‘No pride in genocide’ è la posizione assunta dal Rivolta Pride".

I temi che fanno parte del documento politico del Pride però sono anche altri: l’accesso al lavoro, al welfare, al reddito e alla salute delle persone Lgbtqia+, e poi la repressione che i movimenti stanno subendo a Bologna e in Italia. Un corteo politico, ma senza politici, era quanto voluto dagli organizzatori, ciò nonostante al RivoltaPride hanno partecipato anche il sindaco Matteo Lepore, la vicesindaca Emily Clancy e il capo di Gabinetto della città metropolitana Sergio Lo Giudice. Per tutta la durata della manifestazione, scortata dalle forze dell’ordine, non si sono registrati disagi. La circolazione è stata interrotta nei punti in cui era previsto il passaggio del corteo per permettere ai manifestanti di sfilare.

"Sono qui per manifestare per i diritti di tutti e tutte – dice una ragazza presente alla manifestazione – e per dimostrare al Governo che ci siamo anche noi. È come una grande festa dove nessuno è escluso e sono orgogliosa di essere qui". "Oggi (ieri, ndr) vogliamo dimostrare a questo governo che anche i nostri diritti sono fondamentali – dice Chiara, una degli oltre quarantamila manifestanti –. Vogliamo dire basta alle discriminazioni, dobbiamo ricordarci che siamo tutte persone e non ci devono essere distinzioni in base a chi scegliamo di amare".

Il corteo è arrivato poco dopo le 20 ai Giardini Margherita, dove si è fermata anche la maggior parte dei manifestanti per trascorrere la serata nel parco.