Un inizio d’anno che si apre in polemica a Ozzano. Qualche giorno fa la giunta del sindaco Luca Lelli ha annunciato che, da quest’anno, chi rinuncerà alla proprietà del proprio animale da compagnia dovrà pagare mille euro. E le associazioni di animalisti hanno deciso di ricorrere al Tar. "Una grave ed incivile decisione del sindaco. Un vero arretramento - dichiarano Animal Liberation, Lav, Lac, la Lega nazionale per la difesa del cane e Cruelty Free -. La possibilità di rinunciare alla proprietà di un cane o gatto viene prevista dalla legge regionale 27/2000 voluta dalle associazioni animaliste per evitare l’abbandono dell’animale da parte di chi non può o non vuole tenerlo (casi che quando avvengono non sono sopprimibili con punizioni e repressioni). Porre tariffe, tanto più se elevate, significa vanificare la legge e condannare gli animali rifiutati ad una brutta sorte - dicono le associazioni -: significa esporli all’abbandono, alla morte, ad essere maltrattati. Inoltre nella nostra esperienza di volontariato in difesa degli animali, abbiamo conosciuto tanti casi di famiglie che si sono trovate momentaneamente impossibilitate a tenere il cane, per sfratto, per malattia, ricoveri ospedalieri, incidenti e il fatto che in queste circostanze i Comuni non accettino di alloggiare i cani, neppure temporaneamente in canile, può imporre a volte, come unica alternativa, la rinuncia alla proprietà dell’animale".
In conclusione per gli animalisti: "Il Comune, invece di aiutare il cittadino che non può pagare una pensione, lo punisce. Noi associazioni firmatarie, visto che la legge non prevede alcuna tariffa per la rinuncia alla proprietà, daremo mandato ai nostri legali di presentare ricorso al Tar contro questa deprecabile decisione del sindaco di Ozzano, il cui interesse non sembra certo la vita e il rispetto dei cani, bensì demotivare i cittadini dal rivolgersi al canile municipale, indifferenti alla vita e sofferenza degli animali".
Ma la polemica arriva anche da tanti cittadini che hanno mandato mail al Comune: "Chi rinuncia al proprio cane può avere mille motivi, motivi più o meno veri e o più o meno gravi, e dovrebbe essere accompagnato e ascoltato, in questo percorso a volte difficile, e non dovrebbe essere costretto ad azioni estreme o a tenere una creatura che non può gestire più, costringendola a vivere nel costante rifiuto o a essere rinchiusa in balcone, garage o altro tugurio, a vita. Caro sindaco Lelli con questa decisione dichiarate guerra ai cani, facendo di essi le uniche vittime di una battaglia che di civile ha ben poco".
Zoe Pederzini