"Ora si agisca sulla cura del territorio"

Lo strazio dei famigliari, dai genitori alla nonna: "Non bastano le parole per dirti quanto ci manchi"

"Ora si agisca sulla cura del territorio"

Antonio Farinelli, padre di Simone e Andrea, mentre legge il suo lungo e toccante messaggio

Cupi in volto e straziati dal dolore i famigliari di Simone, in prima fila accanto alla bara. Il primo a prendere la parola, facendosi forza tra le lacrime, il fratello maggiore Andrea: "Non bastano le parole per dirti quanto ti amo – ha detto –. Sono grato a tutti coloro che ci stanno facendo sentire la loro vicinanza eppure questo non mi farà riavere indietro Simone, l’ultima persona che avrei voluto perdere. Casa sarà più vuota senza di te, non ti avrò più al mio fianco nei parterre ai concerti o sugli spalti nei palazzetti. Durante l’ultima alluvione, un mese fa, tra le mura di casa mi hai detto ‘non potrà piovere per sempre’. Fa effetto ora ripensare a quelle parole ed è assurdo pensare che, nel 2024 l’acqua della pioggia e dei fiumi si mischi a quella delle lacrime che stiamo versando per te. Spero che nessuno debba più patire quello che patisco io, che mi sono salvato per un pelo. Mi auguro che quando toccherà a me, e ti rincontrerò, potrò vederti sorridente e dirti che quella maledetta notte avevo solo intenzione di portarti a casa e al sicuro".

"Simone, il mio Simone, era un ragazzo di un’unicità assoluta – ha poi aggiunto il papà Antonio, medico nel Bresciano –. Era buono, dolce, si interessava sempre di tutto. Questa perdita è per noi devastante. In nome di Simone bisogna fare qualcosa per la cura del territorio affinché non succeda mai più un evento come quello che ha letteralmente distrutto la nostra vita e che ha rischiato di farmi perdere due figli, non uno. Non va dimenticato neanche per un attimo lo choc che tutto questo ha provocato al fratello di Simone, Andrea, per non essere riuscito a salvarlo. Quindi con lucidità mi sento di dire all’Emilia-Romagna, ma anche alla nazione intera, che la cura dei bilanci passa attraverso la salvezza delle vite umane: cura del territorio e investimenti per la società e il sociale. Non altro. Quando abbiamo un sociale valido, vite umane salve che possono collaborare tra loro, allora sì che abbiamo risolto. So che Simone condivide da lassù quello che ho detto".

A parlare, tra le lacrime, è stata a margine anche la nonna con cui Simone viveva ad Ozzano da svariati anni: "Un ragazzo pieno di vita, il mio. Un ragazzo che emanava gioia da tutti i pori. È sempre stato aiutato da noi a superare ogni ostacolo. Amava la vita, lo sport e la musica. La sua mano era una mano che qualsiasi cosa toccava diventava migliore. Ora voglio dire che è una vergogna e che non si può morire così: a costo di farmi denunciare. Nel 2024 non si può ricevere una telefonata in cui le forze dell’ordine ti dicono che Simone è morto portato via da un fiume. Non si può accettare questo".

Zoe Pederzini