ZOE PEDERZINI
Cronaca

Operaio travolto sui binari, le lacrime dei colleghi: “È successo tutto in un istante. Non dimenticheremo quel rumore”

Tragedia alla stazione di San Giorgio di Piano (Bologna), i testimoni dell’accaduto sono sconvolti: “Si è allontanato, non abbiamo fatto in tempo a capire”. Il sindaco di San Giorgio, Crescimbeni: “Inaccettabile che oltre mille persone l’anno muoiano su lavoro”

Bologna, 5 ottobre 2024 – Un’immagine, quella della tragedia verificatasi sui binari della stazione di San Giorgio di Piano, che i colleghi di Attilio Franzini difficilmente potranno dimenticare. Hanno il viso scuro, sconvolto, stravolto dalla lacrime e dallo choc di quanto accaduto all’alba. Testimoni involontari della morte di un collega, morte a cui ancora gli stessi inquirenti fanno fatica a dare una spiegazione. 

Operaio travolto dal treno, la vittima (nel tondo) è Attilio Franzini, 47 anni; nel riquadro, il sindaco di San Giorgio di Piano, Paolo Crescimbeni
Operaio travolto dal treno, la vittima (nel tondo) è Attilio Franzini, 47 anni; nel riquadro, il sindaco di San Giorgio di Piano, Paolo Crescimbeni

“Attilio era con noi fino a pochi minuti prima. Si è allontanato un attimo e poi non abbiamo neanche fatto in tempo a chiedergli dove fosse andato che abbiamo sentito questo rumore assordante e stridente. Non lo dimenticherò mai” racconta frettolosamente per lo choc uno degli operai del cantiere presenti sul luogo della tragedia.

A poco più di un anno dalla strage sul lavoro di Brandizzo, dove persero la vita cinque operai investiti mentre lavoravano sui binari, quanto avvenuto a San Giorgio di Piano, all’alba di ieri, riaccende prepotentemente il faro sulla sicurezza sul luogo di lavoro. Come sottolinea il sindaco del paese, Paolo Crescimbeni: “Le analisi dell’incidente sono in corso e nessuno si deve sbilanciare a dire cose imprecise o a fare supposizioni. Le dinamiche sono al vaglio. A prescindere da questo, voglio sottolineare quanto sia inaccettabile il dato relativo alle morti sul lavoro: parliamo all’incirca di oltre mille persone all’anno. Serve un maggior impegno da parte di tutti, istituzioni in primis, poi sindacati, datori di lavoro e anche lavoratori stessi. Un impegno, questo, che non deve più rimanere solo formale, ma che deve diventare sostanziale. Servirebbe in merito un vero e proprio cambiamento culturale. Non posso pensare o accettare che un lavoratore che esce di casa e saluta i suoi familiari non vi faccia più rientro perché deceduto mentre lavorava. Mi stringo ai familiari della vittima, porgendo a loro le mie più sentite condoglianze”.

Anche in paese, ieri mattina, regnava lo sconforto per quanto avvenuto: “Abbiamo sentito un gran trambusto di sirene e un insolito via vai di mezzi – racconta un residente :. Io mi alzo sempre molto presto proprio per godermi il silenzio e la pace. Ieri mattina non c’era traccia: una tragedia immane. Povero ragazzo. Non posso pensare che sia uscito per andare a lavorare e non sia mai più rientrato dai suoi cari. Sono cose che non dovrebbero succedere, eppure se ne leggono fin troppe sul giornale”.