FEDERICA ORLANDI
Cronaca

Omicidio a San Giovanni, il coinquilino ‘sotto accusa’ fa scena muta davanti al gip: carcere confermato

Per Francesco Ferioli, 48 anni, è stato convalidato il fermo. Giovedì l'autopsia. La vittima Andrea Beluzzi, 54 anni, e l’imputato avevano una ‘coabitazione solidale’

Bologna, 3 gennaio 2024 - Si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al gip Maria Cristina Sarli Francesco Ferioli, il 48enne accusato dell’omicidio del coinquilino Andrea Beluzzi la notte di San Silvestro a San Giovanni in Persiceto.

Il luogo del delitto a San Giovanni in Persiceto: nelle fotine in alto Francesco Ferioli 48 anni accusato del delitto e sotto la vittima  Andrea Beluzzi di 54 anni
Il luogo del delitto a San Giovanni in Persiceto: nelle fotine in alto Francesco Ferioli 48 anni accusato del delitto e sotto la vittima Andrea Beluzzi di 54 anni

Per l’imputato, difeso dall’avvocato Benedetto Bevilacqua, è stato convalidato il fermo e confermato il carcere. Domani è in programma l'autopsia. 

Francesco Ferioli, sentito dai carabinieri nell’immediatezza dei fatti aveva ammesso di essere l’autore dell’omicidio, salvo poi di avvalersi della facoltà di non rispondere quando era stato riascoltato alla presenza del suo avvocato.

La tragedia

Andrea Beluzzi, 54 anni,  è stato trovato senza vita il giorno di San Silvestro, attorno alle 14, dai sanitari del 118. Ad allertarli era stato lo stesso Ferioli, che aveva riferito di avere trovato il coinquilino senza vita al rientro da un giro in bici. Beluzzi era a terra accanto al suo letto, con i segni di diverse coltellate al petto, almeno tre.

Un primo esame del medico legale intervenuto avrebbe fissato il decesso però a diverse ore prima, all’incirca durante la notte tra il 30 e il 31: dunque, il coinquilino avrebbe chiamato i soccorsi diverse ore più tardi, senza però saperne dare una spiegazione convincente.

La confessione 

Ascoltato dagli inquirenti, il 48enne, originario di Cento nel Ferrarese, è stato fermato con l’accusa di omicidio volontario e portato in carcere. Ferioli, sotto choc, ha raccontato in modo a tratti confuso che nella convivenza con Beluzzi c’erano piccole liti e discussioni, spesso per questioni di poco conto: "Lui era cattivo con me", avrebbe detto agli inquirenti, prima di ammettere: "Sì, l’ho ucciso io". Il movente sarebbe dunque una lite per futili motivi degenerata. Ma la sua versione è tutta da verificare, anche perché appunto particolarmente confusa. Peraltro il 48enne, quando in un secondo momento è stato sentito con l’avvocato, si è avvalso della facoltà di non rispondere. L’arma del delitto non è stata trovata, ma la scientifica dei carabinieri ha sequestrato alcuni coltelli da cucina, tutti ripuliti, e li analizzerà.