REDAZIONE BOLOGNA

Omicidio Gualzetti, una messa e una fiaccolata per Chiara

A un anno dall’omicidio della studentessa 15enne il paese si è stretto intorno alla famiglia nella chiesa di Monteveglio

Chiara Gualzetti, la 15enne picchiata e uccisa da un coetaneo il 27 giugno 2021

Chiara Gualzetti, la 15enne picchiata e uccisa da un coetaneo il 27 giugno 2021

VALSAMOGGIA

E’ un paese intero quello che ieri alle 18,30 si è dato appuntamento nella chiesa di Monteveglio, per celebrare il primo anno dalla morte di Chiara Gualzetti: la 15enne picchiata e uccisa da un coetaneo il 27 giugno 2021 ai piedi del colle sul quale sorge il castello medievale. A un anno dal delitto, in una intervista all’emittente Ètv i genitori Giusy Fortunato e Vincenzo Gualzetti hanno tracciato un ricordo della figlia e parlato della vicenda, alla quale l’associazione L’Arco di Chiara e RadioImmaginaria hanno dedicato un docu-podcast che ripercorre, attraverso racconti e testimonianze, la storia della 15enne. Un ricordo del quale si parlò già in occasione dell’intitolazione dell’aula di informatica della succursale del Veronelli, presentato ufficialmente ieri sera, al termine della processione con fiaccolata che ha raggiunto il centro San Teodoro, sede dell’ente parco dell’Abbazia.

«Non mi rendo conto di come sia passato un anno, credevo che non sarei riuscita a sopravvivere neanche un giorno", ha sottolineato mamma Giusy. "La cosa più pesante da affrontare tutti i giorni è la mancanza della presenza fisica di una figlia, che ti dava tanto tanto affetto" racconta Vincenzo che, a proposito del podcast, dice: "Non abbiamo parlato della parte giudiziaria, né di chi ha ucciso Chiara, ma dei pericoli che possono correre i ragazzi, dei campanelli d’allarme, cercando di fare una cosa utile". Per la mamma Giusy, questo podcast "è stato studiato per approfondire ogni aspetto della cosa che è successa a Chiara, in modo che se qualcuno ci si ritrova sappia che non bisogna avere paura di parlare, e che ci si può confidare con chi può dare un aiuto, i genitori, un parente o le stesse forze dell’ordine".

Il minore imputato per l’omicidio, reo confesso, sarà giudicato dopo una nuova perizia psichiatrica chiesta dalla difesa, mentre un’altra consulenza disposta dalla Procura per i Minorenni aveva concluso per la sua capacità di intendere e volere. "Per dare un valore alla morte di Chiara, mi farebbe piacere avere una sentenza esemplare - ha detto ancora nell’intervista Vincenzo Gualzetti - in modo che molti giovani, a cominciare da lui, la smettano di pensare che essendo minorenni non sono responsabili e anche se li prendono non possono fargli nulla". Per la madre di Chiara, "un assassino deve essere valutato come assassino, indipendentemente se ha 16 o 18 anni, altrimenti mia figlia è come se non fosse esistita, è come cancellarla".

g.m.