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Omicidio Gozzoli, gli imputati a processo per omicidio volontario

Il ventenne romeno ha chiesto il rito abbreviato condizionato ad accertamenti sul Dna .

Omicidio Gozzoli, gli imputati a processo per omicidio volontario

Omicidio Gozzoli, gli imputati a processo per omicidio volontario

Inizierà il prossimo 8 maggio, davanti alla Corte D’Assise del tribunale di Modena, il processo contro i due amici, di 20 e 21 anni, di nazionalità romena, accusati dell’omicidio di Alessandro

Gozzoli, il 41enne di Bazzano trovato morto nel suo appartamento di Casinalbo, nel Modenese, il 10 marzo di un anno fa con mani e piedi legati.

Ieri mattina, davanti alla giudice Carolina Clò, è stato incardinato il rito abbreviato nei confronti del 21enne. Il suo legale, l’avvocato Andrea Margotti del foro di Bologna ha chiesto per l’imputato il rito abbreviato condizionato a un accertamento medico legale.

"La giudice ha accolto la richiesta di rito abbreviato condizionato a sentire il consulente tecnico del pubblico ministero, onde accertare se la pressione esercitata sul collo della vittima, che ha causato l’ecchimosi sulla quale i Ris di Parma hanno riscontrato la presenza del Dna del coimputato, sia la causa della morte del Gozzoli", ha detto Margotti.

Rinvio a giudizio invece per l’amico e secondo imputato, il 20enne difeso dall’avvocata Maria Larossa. "Abbiamo chiesto il rito ordinario e abbiamo avuto il rinvio a giudizio per il nostro assistito per il prossimo 8 maggio. Hanno discusso la procura e la parte civile. Come difesa ho ritenuto di non discutere al fine di non esplicare troppo quello che sarà la nostra strategia. Ho chiesto il non luogo a procedere per il nostro assistito: credo non si tratti in alcun modo di omicidio volontario e di rapina", commenta ancora l’avvocata Larossa. "Il processo - aggiunge - si genera in un contesto di cui si parla poco ma che è molto comune e più frequente di quello che pensiamo: va a toccare aspetti della libertà sessuale. Per questa difesa è assolutamente chiaro che si tratta di un gioco erotico finito male ma non c’era alcuna volontà di rapinare e uccidere".

Le accuse per gli indagati, entrambi domiciliati presso il campo nomadi di Bologna, sono quelle di omicidio volontario, rapina aggravata e indebito utilizzo di carte di credito. Gli imputati dopo il delitto fuggirono a bordo dell’auto della vittima - poi ritrovata a Bologna - portando via dall’appartamento di Gozzoli carte di credito e i computer portatili.