Omicidio di via Ferrarese. Il killer resta in carcere. Fermo non convalidato: "Non c’è pericolo di fuga"

Il gip ha disposto la misura cautelare per Andriy Borysyak, che ha confessato

Omicidio di via Ferrarese. Il killer resta in carcere. Fermo non convalidato: "Non c’è pericolo di fuga"

Omicidio di via Ferrarese. Il killer resta in carcere. Fermo non convalidato: "Non c’è pericolo di fuga"

Resta in carcere Andriy Borysyak, l’ucraino di 38 anni accusato dell’omicidio del connazionale Roman Matvieiev, 40, ammazzato a colpi di chiave inglese la scorsa settimana nel suo appartamento di via Ferrarese 125.

Il giudice per le indagini preliminari Roberta Malavasi, all’udienza di convalida del fermo ieri mattina nel carcere della Dozza, ha deciso di non convalidare il fermo, ma di disporre la custodia cautelare del carcere.

L’indagato, che ha confessato tutto, era stato trovato dagli inquirenti (il pm Michele Martorelli coordina la Squadra mobile diretta da Roberto Pititto) seduto nella sua auto parcheggiata al Pilastro, la sera stessa del delitto e ha famiglia qui in città. Dunque nessun pericolo di fuga. L’indagato, che lavorava in un autolavaggio, ha raccontato di avere ucciso per vendicarsi del rivale che aveva una relazione con sua moglie e gli aveva pure mandato messaggi denigratori per ’vantarsi’ della conquista. Stando così le cose, dunque, non sussiste neppure il pericolo di reiterazione del reato. Di fronte a un delitto tanto grave, però, il gip ha deciso di disporre la misura cautelare più restrittiva.

Vittima e carnefice, stando alle ricostruzioni, avevano appuntamento il giorno dell’aggressione, ossia venerdì sera. Roman aveva chiesto al suo assassino di vedersi per un chiarimento sulla storia tra lui e la moglie dell’altro. Emerge dai tabulati dei telefoni di entrambi. Ma Borysyak, in preda all’ira, si è presentato alla sua porta con la chiave inglese di 50 centimetri in mano.

Neppure due minuti e mezzo dopo, sporco di sangue e col fiato grosso, le telecamere di sorveglianza lo riprendono allontanarsi dal condominio del rivale. Roman è stato trovato agonizzante dal coinquilino; le sue grida e i lamenti non hanno destato la preoccupazione degli altri condomini, con cui in passato aveva litigato per schiamazzi e dunque hanno raccontato di essere "abituati" ai rumori e alle voci alterate provenienti da quell’inquilino del primo piano. Ricoverato e operato d’urgenza all’ospedale Maggiore con ferite profonde alla pancia e al cranio, il quarantenne ex muratore, è spirato la mattina successiva, sabato scorso.

Federica Orlandi