FEDERICA ORLANDI
Cronaca

Omicidio di Tolè, via libera a nuove indagini

Il giudice della Corte d’Assise ha accolto la richiesta dei legali di Ivan Rudic, il serbo condannato per l’assassinio di Consolato Ingenuo

A sinistra Ivan Rudic, il serbo condannato per l’omicidio, a destra la vittima, Consolato Ingenuo, ucciso quattro anni fa

Vergato (Bologna), 18 ottobre 2023 – Le nuove analisi si faranno. La Corte d’Assise presieduta dal giudice Domenico Pasquariello ha dato il via libera alle nuove analisi sui tessuti trovati sotto le unghie di Consolato Ingenuo e le tracce di sangue sopra ad alcuni suoi vestiti, tra cui un indumento ritenuto suo e rinvenuto sull’automobile di Ivan Rudic, il serbo di 38 anni ora condannato in via definitiva per il suo omicidio.

Una soddisfazione per gli avvocati del serbo, Mariagrazia Petrelli e Mirko Zambaldo, che la scorsa estate si sono anche rivolti alla Corte europea dei diritti dell’uomo, presentando un ricorso proprio per la mancata analisi di questi reperti durante i tre gradi di giudizio affrontati dal loro assistito. Ancora non è giunta una risposta circa l’ammissibilità del ricorso.

Ma occorre un passo indietro. Consolato Ingenuo è il calabrese di 42 anni ucciso nell’agosto di quattro anni fa a Tolè di Vergato; il suo corpo fu trovato in fondo a un dirupo lungo la strada che porta alla frazione di Cereglio, dopo essere stato ucciso a calci e pugni al culmine di una serata in cui non era mancato l’alcol, stando alle ricostruzioni.

A marzo, Ivan Rudic era stato condannato all’ergastolo in via definitiva, dopo che la Cassazione aveva rigettato il ricorso dei suoi difensori. Rudic era stato condannato all’ergastolo in primo grado nel 2021, pena confermata in appello nel 2022. Per la morte di Consolato finì nei guai anche l’operaio romeno di 53 anni Mihai Nutu Apopei, detto Nunzio, che fu condannato a due anni per occultamento di cadavere e, di recente, a due anni e tre mesi per calunnia nei confronti di due fratelli di Consolato, che avrebbe denunciato per presunte minacce di morte. Fasulle, per i giudici.

Ora, dunque, la posizione dei due condannati potrebbe mutare. Gli elementi che verranno sottoposti ad analisi erano già stati repertati ai tempi delle prime indagini, ma mai valutati nonostante le richieste dei difensori, perché ritenuti superflui dalla Corte. La difesa mira ad accertare se le eventuali tracce genetiche coincidano con quelle degli imputati e in particolare di Rudic; se così non fosse, è quasi inevitabile l’ipotesi di una richiesta di revisione del processo.

Le telecamere, nel 2019, provarono che Ingenuo trascorse la sua ultima notte con i due imputati, con cui fu visto litigare e poi allontanarsi con loro in auto; la stessa che fu trovata poco prima del corpo, lasciata sul ciglio della strada per Cereglio dopo un incidente contro una fioriera. C’erano con tracce di sangue sul cofano e nel bagagliaio. I due imputati si sono sempre dichiarati innocenti; le parti civili sono rappresentate dall’avvocato Francesco Antonio Maisano.