Entro trenta giorni sarà trasferito in Italia il rumeno 20enne ritenuto responsabile dell’omicidio di Alessandro Gozzoli, originario di Bazzano (Bologna) trovato senza vita nella sua abitazione a Casinalbo lo scorso 10 marzo. Infatti lunedì, in Romania, si è svolta l’udienza di convalida del fermo e il giudice ha successivamente dato il via libera all’estradizione, che avverrà appunto entro trenta giorni dalla notifica dell’atto. Il legale che assiste il giovane rumeno, l’avvocato Francesco Uselli del foro di Bologna non è ancora entrato in possesso degli atti che riguardano l’indagato ma ieri mattina ha ritenuto importante incontrare il pubblico ministero a cui è stato affidato il fascicolo sull’omicidio del 40enne, la dottoressa Graziano.
Il legale e il pm hanno avuto un breve incontro durante il quale è stata sottolineata l’importanza di far trasferire il giovane in un carcere vicino alla nostra città, se non direttamente Modena e la ‘questione’ sarà definita in questi giorni. Come noto sono due in realtà gli indagati per la morte di Gozzoli ma il secondo giovane rumeno risulta ancora ricercato: si sarebbe reso nel frattempo latitante. Le accuse a carico dell’arrestato sono pesantissime: omicidio, rapina, indebito utilizzo di carte di credito. Probabilmente proprio l’utilizzo delle carte della vittima è risultato fondamentale alle indagini: avrebbe permesso infatti agli inquirenti di rintracciare i movimenti dell’indagato, che non aveva residenza a Bologna ma che gravitava in Emilia Romagna e che sarebbe fuggito in Romania subito dopo il delitto. Gozzoli, lo ricordiamo, era stato trovato morto nel suo letto con polsi e caviglie legate. Non essendo trapelato nulla da ‘fonti ufficiali’ non è dato sapere se la vittima sia stata barbaramente ammazzata dai due allo scopo di rapinarla o se si sia trattato di un gioco erotico finito in tragedia, in seguito al quale i due avrebbero poi derubato la vittima, abbandonando il suo cadavere, legato, nel letto.
Sul corpo del consulente del lavoro, però, non sarebbero stati trovati segni di violenza ma era emerso sin da subito come i responsabili si fossero appropriati di effetti personali della vittima. La casa del 40enne risultava a soqquadro e soprattutto dal garage era sparita la sua auto, ritrovata pochi giorni dopo l’omicidio. Le indagini seguivano la pista dell’incontro occasionale: ovvero un incontro concordato dalla vittima con quelli che si sono poi rivelati i suoi assassini attraverso una chat di incontri. Una volta in Italia, il 20enne sarà sottoposto ad interrogatorio.
Valentina Reggiani