REDAZIONE BOLOGNA

Omicidio a Casalecchio, avvelenò la madre e il patrigno. Leon in aula

Il ventenne voleva verificare l'azione dei veleni per poi suicidarsi con gli stessi. Via al processo davanti alla Corte d'Assise

Omicidio a Casalecchio, Alessandro Leon Asoli. Loreno Grimandi e la madre nel tondo

Bologna, 2 febbraio 2022 - La madre e il suo compagno dovevano essere le cavie. Su di loro Alessandro Leon Asoli, 20 anni, doveva verificare l’azione dei veleni. Per vedere quanto avrebbero provocato sofferenza, per poi riversarli su di lui. Che sì, voleva suicidarsi, ma non soffrire.

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Omicidio volontario aggravato e tentato omicidio, queste le accuse che il pm Rossella  Poggioli  contesta al giovane imputato, questa mattina presente in aula all’apertura del processo davanti all’Assise. Per tutta l’udienza è rimasto impassibile nella cella di vetro dell’aula.  Quattro le parti civili costituite: sua madre e quella di Lorenzo Grimandi (il patrigno ucciso, rappresentate dall’avvocato Gabriele Giuffredi), oltre a due cugini di quest’ultimo (con l’avvocato Maurizio Merlini). Mentre sono stati ammessi una trentina di testi che verranno sentiti dal 7 marzo. La difesa si è riservata di comunicare se l’imputato si farà interrogare o rilascerà dichiarazioni spontanee. Imputato che mai ha espresso pentimento verso la mamma ancora assistita da uno psicologo. 

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"La follia suicida che lo animava – scrisse il gip Gianluca Petragnani Gelosi – si è trasformata in follia omicida". Una follia andata in scena il 15 aprile scorso a Ceretolo di Casalecchio, quando Asoli mise del veleno nella cena che preparò per le sue vittime. Nel corso dell’udienza preliminare era stata rigettata  la richiesta avanzata dal difensore di Asoli, Fulvio Toschi, di sostituire la custodia cautelare in carcere con i domiciliari a casa dal padre che si era dichiarato disponibile.