FRANCESCO ZUPPIROLI
Cronaca

Omicidio a Bologna, ex professoressa uccisa a fucilate: indagato il vicino

Il delitto a Gaggi o Montano: il corpo di Natalia Chinni, detta Carmen, 72 anni, insegnante di inglese in pensione, trovato dal figlio. La donna era andata nella seconda casa per fare dei lavoretti. L’uomo portato in caserma dai carabinieri, l’arma era caricata a pallini

I carabinieri a Santa Maria Villiana dove è stata trovata morta Natalia Chinni

Gaggio Montano, 31 ottobre 2021 - Uccisa nella notte, con colpi d’arma da fuoco, mentre si trovava nella seconda casa di proprietà. Un delitto nato, probabilmente, nell’ambito di una lite fra vicini. È questo il quadro in cui si stanno svolgendo le indagini per l’omicidio di una 72enne, coordinate dal pm Antonello Gustapane, della sezione investigazioni scientifiche dei carabinieri. Gli uomini dell’Arma sono intervenuti l’altra notte, insieme con il medico legale, a Santa Maria Villiana, a Gaggio Montano, dove è stato ritrovato il cadavere di Natalia Chinni, detta ‘Carmen’, insegnante di inglese in pensione, residente a Orti, località a Ponte della Venturina, ad Alto Reno Terme. L’inchiesta è per omicidio aggravato dai futili motivi e un vicino di casa di Gaggio della vittima è già stato iscritto sul registro degli indagati: sentito a lungo nella notte dagli investigatori, è stato anche sottoposto all’esame dello stub per verificare se sia stato lui a premere il grilletto.

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I punti oscuri del delitto

IL GIALLO. La donna viveva assieme al figlio di 45 anni, che di mestiere fa il panettiere a Porretta Terme, e il marito, un rappresentante in pensione. Il corpo è stato trovato privo di vita con alcune piccole ferite alle gambe e al basso ventre che secondo gli inquirenti potrebbero essere i fori dei pallini di un fucile. A Gaggio la donna aveva ereditato una seconda casa, oggetto nel tempo di varie ristrutturazioni: Natalia era solita recarsi lì durante il giorno per sistemare. Un’assenza ordinaria, insomma, nel corso della giornata di venerdì, quella della 72enne, che nei conviventi ha destato i primi sospetti all’ora di cena, quando l’insegnante di inglese non è tornata a casa, facendo scattare le ricerche da parte del figlio. Ed è stato proprio il 45enne a fare la terribile scoperta, una volta andato nella seconda casa a Santa Maria Villiana.

NESSUN SEGNO DI EFFRAZIONE. Qui, stando ai rilievi effettuati dai carabinieri intervenuti nella notte assieme al 118, non sono stati trovati segni di scasso e niente è stato asportato dall’abitazione. Indizi che da un lato avrebbero potuto lasciare spazio all’ipotesi di un tentato furto andato male, ma che all’evidenza hanno portato ben presto a indagare per omicidio. Le indagini, con il passare delle ore, hanno via via diradato la nebbia agli irti colli dell’Appennino, che all’inizio aleggiava con un velo di mistero sul terribile omicidio. La pista poi che ha preso il sopravvento è stata appunto quella di una lite nata per futili motivi nell’ambito dei rapporti di vicinato nella piccola frazione di Gaggio.

PAESE SGOMENTO. Una tragedia che ha presto destato grande stupore e sgomento nella località di Orti, dove gli stessi vicini hanno appreso della morte di Natalia solo "alle 20 di questa sera (ieri, ndr ). Certo, il fatto che a casa Chinni non ci fossero state auto per tutto il giorno qualche domanda ce l’ha fatta sorgere – continuano i vicini di casa –. Ma mai avremmo pensato a una tragedia di questo genere". Anche perché la donna era "una persona a modo. Gentilissima, cordiale, una vicina adorabile, così come tutta la sua famiglia. Li conoscevamo da anni, si saranno trasferiti qui circa nel 1977 e da allora abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto". A Natalia piaceva correre, stare all’aria aperta, "da quando non insegnava più alle medie faceva spesso passeggiate nei boschi qui vicino e anche in famiglia non c’erano mai stati problemi o litigi che noi sappiamo". L’altra grande passione della donna era "accudire quella casa su cui tanto aveva lavorato". Quella stessa casa in cui però Natalia Chinni venerdì notte ha perso la vita. Assassinata per motivi che gli inquirenti stanno ricostruendo pezzo per pezzo, fra le silenziose montagne dell’Appennino.