Bologna, 27 settembre 2018 - Fermo convalidato e applicazione della custodia cautelare in carcere.: è la decisione del gip del Tribunale del Minori, Anna Filocamo, per il ragazzino di Tiola di Castello di Serravalle - nel comune di Valsamoggia - che è accusato di omicidio volontario aggravato (dai futili motivi) e occultamento del cadavere del coetaneo Giuseppe Balboni.
Martedì in tarda mattinata il padre del 16enne aveva trovato il cadavere in un vecchio pozzo dismesso, chiuso da un coperchio in cemento e aveva chiamato i carabinieri, chiudendo così il cerchio sulla scomparsa di Balboni che era scomparso da lunedì 17. Anche davanti al gip Filocamo, l'indagato avrebbe confermato la confessione già resa di fronte ai pubblici ministeri, martedì pomeriggio. In sostanza il quadro non sarebbe mutato rispetto alle precedenti dichiarazioni: il ragazzo ha detto di aver avuto paura perché nei giorni precedenti Balboni diceva in giro che ce l'aveva con lui e perché quella mattina, il 17 settembre, aveva un coltellino. L'indagato dunque ha preso la pistola, ha aperto il cancello di casa e ha sparato
Leggi anche: Il dolore degli amici sui profili social di Giuseppe
La pm Alessandra Serra aveva chiesto il carcere per il 16enne. Non pare invece più contestata l'aggravante della premeditazione, presente invece nei primi atti firmati ieri dai pm. Da chiarire ancora diversi contorni della vicenda, movente compreso: tra i due c'erano piccoli debiti, somme intorno ai 50 euro e sullo sfondo il consumo di droghe leggere.
Nell'interrogatorio il 16enne avrebbe detto che quella mattina Balboni si era presentato a casa sua armato di coltello, ma quest'arma non è ancora stata trovata come pure il cellulare della vittima. L'unica arma al momento in possesso dei carabinieri è la pistola calibro 38 del padre del 16enne, regolarmente denunciata.
Stamattina al carcere del Pratello sono arrivati anche i genitori del killer che hanno incontrato brevemente il figlio. "E' una immagine tragedia per entrambe le famiglie. Noi dobbiamo proteggere il minore. Il giudice si é riservato di decidere in queste ore", ha spiegato Icilia Leoni che rappresenta l'indagato assieme a Pietro Gabriele. Presenti pure gli avvocati dei Balboni, Francesca Lamazza e Domenico Morace ma non sono stati ammessi all'udienza.