BENEDETTA CUCCI
Cronaca

Oliviero Toscani, lo sguardo sotto le Due Torri

Il grande fotografo ebbe una lunga frequentazione: dalla mostra ’Facce da compagni’ del ’93 a ’80 anni da Situazionista’ del 2022

Il grande fotografo ebbe una lunga frequentazione: dalla mostra ’Facce da compagni’ del ’93 a ’80 anni da Situazionista’ del 2022

Il grande fotografo ebbe una lunga frequentazione: dalla mostra ’Facce da compagni’ del ’93 a ’80 anni da Situazionista’ del 2022

Nel 1993 arrivò alla Festa dell’Unità per la mostra ’Facce da compagni’ e nel 2022 è tornato sotto le Due Torri per un’altra sua esposizione, l’ultima su cui ha lavorato, ’80 anni da Situazionista’ a Palazzo Albergati, prodotta da Arthemisia. Nel corso di questo trentennale rapporto con Bologna, Oliviero Toscani, scomparso ieri a 82 anni (era stato colpito due anni fa da amiloidosi) ebbe altre occasioni per lavorare in città, ad esempio quando partecipò all’edizione del 2007 di Casadeipensieri (l’anno della nascita del Pd, tra l’altro) in un calendario che vide arrivare anche ospiti come Emanuele Pirella, Mario Monicelli, Edgar Morin, Sergio Zavoli, Tullia Zevi, come ricorda Davide Ferrari. L’occasione fu ’Il sistema della cultura e della creatività per il futuro del nostro Paese’ e sarebbe interessante oggi, riascoltare quello che ebbe da dire il fotografo visionario che non mancava mai di mandare messaggi forti e liberi non solo con le immagini, ma anche con le parole.

Il suo sguardo abituato a posarsi dove quello degli altri non arriva, nel 1993 fu coinvolto dall’allora dirigente della nostra amministrazione, con deleghe "non particolarmente rilevanti" Mauro Felicori, per una mostra alla Festa dell’Unità, di cui era direttore artistico già dal 1991. Felicori ricorda quel momento ammettendo di essersi ispirato per la mostra ’Facce da compagni’ del 1993, ad un altro lavoro fatto sul tema dei ritratti del maestro milanese, ma la sua iniziativa racconta bene di un capitolo prezioso in cui la Festa al Parco Nord faceva da apripista alle mostre di fotografia a Bologna. "A Bologna non c’era la fotografia – ricorda di quei suoi anni come direttore artistico, ruolo in cui l’aveva voluto Antonio La Forgia, per lui maestro assoluto – e la prima mostra che portai all’Arena fu il trio Gabriele Basilico-Gianni Berengo Gardin-Roberto Koch, l’anno dopo Marilyn Monroe nelle foto Magnum e nel 1993 Toscani". E prosegue: "Non potei occuparmi della realizzazione della mostra perché divenni capo di gabinetto del sindaco Vitali, ma poi vidi l’allestimento, una torre di babele con tutte le immagini e chi si era fatto fotografare poteva farsi stampare la maglietta".

Nell’aprile del 2022 Oliviero Toscani arriva in città per la mostra ’80 anni da Situazionista’, con la curatela di Nicolas Ballario: un grande evento che ripercorreva la sua carriera, con oltre 100 fotografie scelte da lui, come il famoso manifesto Jesus Jeans ‘Chi mi ama mi segua’, Bacio tra prete e suora del 1992, i Tre Cuori White/Black/Yellow del 1996, No-Anorexia del 2007. Iole Siena, presidente di Arthemisia, lo ricorda con stima e affetto. "Facemmo questa sua ultima mostra, prima a Bologna e poi a Milano, a cui lui teneva tanto– ricorda Siena – e certamente la cosa difficile fu quella di condensare tutto quello che aveva fatto, poi trovammo la quadra e lui personalmente scelse le foto, decise come esporle, come raccontarle, scegliendo il titolo con Nicolas Ballario, uno dei suoi allievi e prosecutore del suo pensiero". E prosegue: "Fu molto contento di venire a Bologna e premetto che nulla era facile con lui, perché bisognava parlarci, convincerlo, ma su Bologna fu immediatamente un sì perché pensava da sempre che fosse una città aperta, di studenti, con un pensiero critico vicino al suo. E poi diceva, stupenda la sua boutade, che si mangiava bene e che saremmo andati a mangiare al Diana. In effetti gli incontri li facemmo sempre lì, mangiando tortellini".

Benedetta Cucci