Officine Maccaferri celebra il ’gabbione’

L'azienda bolognese Officine Maccaferri celebra il gabbione come simbolo di sostenibilità e innovazione, con il sostegno del fondo Ambienta e il riconoscimento delle istituzioni. Il gabbione ha una lunga storia di impiego in progetti di ingegneria sostenibile in tutto il mondo.

Officine Maccaferri celebra il ’gabbione’

Officine Maccaferri celebra il ’gabbione’

"Il gabbione rappresenta la capacità di generare soluzioni sostenibili e concrete, dalla tradizione all’innovazione". Lo afferma Sergio Iasi, presidente di Officine Maccaferri. Il tema è, invece, l’oggetto simbolo che dal 1894 caratterizza l’azienda bolognese da oltre 600 milioni di fatturato e recentemente ritornata in mani italiane grazie al fondo Ambienta. Lo scorso lunedì sera, a villa Guastavillani, è stato celebrato questo prodotto all’interno della sala sede della Bologna business school e alla presenza anche del viceministro Galeazzo Bignami: "Maccaferri e il gabbione sono un’azione a livello globale nata da un nefasto evento e ora rappresentano un’azienda portatrice di Made in Italy nel mondo". All’evento che ha affrontato il futuro ‘un gabbione alla volta’, anche Stefano Bonaccini, presidente della Regione. "In bocca al lupo alla nuova proprietà italiana di Ambienta che punta sulla sostenibilità. Mai come oggi conta questo tema, soprattutto in questa terra", dice. Nei suoi 130 anni di storia, il gabbione Maccaferri è stato impiegato nei più moderni progetti di ingegneria sostenibile a livello mondiale: dal Galles al fiume Arno, per contrastare le conseguenze dell’alluvione del 1966 di Firenze; per la difesa del suolo sull’isola di Santiago, e, più di recente, a San Paolo in Brasile, oltre che ad Anversa. In Italia, invece, proprio un’inondazione a Casalecchio di Reno ha dato il via a tutto nel 1894. Mai come oggi, secondo Lapo Vivarelli Colonna, ceo di Officine Maccaferri, il "nostro deve essere un intervento continuo, sostenibile ed efficiente con l’obiettivo di armonizzare l’uomo nel contesto ambientale". Infine, per Giovanni Molari, rettore dell’Università occorre "fare in modo che università e imprese lavorino insieme".

Giovanni Di Caprio