di Luca Orsi
Due minuti. Non è durato di più l’intervento in consiglio comunale con cui lunedì Mattia Santori, "a nome del Pd e della maggioranza", ha espresso solidarietà al collega Davide Celli, dei Verdi. Oggetto dell’intervento, "un fatto increscioso": l’uccisione – riportata dal Carlino – di due oche del consigliere ambientalista da parte di una coppia di cani Amstaff, fuggiti dal loro recinto e piombati nel cortile di casa Celli.
In un attimo, il video dell’intervento in aula di Santori – che esprime "vicinanza al consigliere Celli e alla sua famiglia" – diventa virale e impazza sui social. L’ex leader delle Sardine finisce sulla graticola, sommerso da commenti di ogni tipo, dall’ironia alle critiche esplicite.
Punge il tweet di Carlo Calenda, leader di Azione: "Due minuti di intervento. Durante la guerra. Questi sono quelli che si erano autonominati eredi dei partigiani". In risposta a Calenda spunta anche Osho, con ironia campestre: "Questa cosa finirà davanti al tribunale dell’AIA".
L’intervento di Santori "sta facendo ridere il Paese", scrive Andrea Soglio su Panorama.it. Che invita il segretario dem Enrico Letta a spiegare a Santori "che la politica è una cosa seria, non è un gioco. Soprattutto non è il Gioco dell’Oca".
Uno stralcio dell’intervento della Sardina Santori trova spazio nella rassegna stampa di Radio24: "Volevano cambiare il mondo – ironizza Simone Spetia – e adesso esprimono cordoglio per le oche".
Santori replica sul suo profilo Facebook, in un post intitolato ‘Vietato parlare di oche’. "Un film già visto – commenta amaro –, con migliaia di persone sconosciute che sul web deridono il tuo nome e mettono in dubbio la tua credibilità in cambio di qualche manciata di follower in più".
Se durante l’intervento "mi si è spezzata la voce", spiega Santori, è perché "so quanto sia doloroso per un animalista come Davide perdere i propri animali a causa di altri animali".
Scegliendo di intervenire, ammette Santori, "sapevo che avrei prestato il fianco ai miei perseguitatori social". E aggiunge: "Una sardina che parla di oche è oggettivamente una bella base per fare incetta di like. Infatti oggi vengo perculato dai soliti account di politici, influencer e opinionisti, sia per l’oggetto dell’intervento che per le presunte lacrime".
Troppe volte, continua il consigliere dem, "mi sono lasciato censurare per la paura di essere criticato da quei tromboni che hanno fatto del cinismo, dell’aggressività e della disinformazione la chiave del proprio successo professionale".
Quanto capitato nel caso Celli "è una bella sensazione – chiede Santori –? Vi assicuro di no. Lo rifarei? Assolutamente sì".