"Il lavoro non è esattamente al centro di questa campagna elettorale, soprattutto considerando il combinato disposto di recessione, inflazione, guerra e conseguenti caro-energia e impennata dei costi delle materie prima". Così Maurizio Lunghi, segretario generale della Cgil di Bologna, in vista delle urne del 25 settembre.
Quali sono i rischi?
"Per i prossimi mesi c’è preoccupazione. Stiamo già verificando che la tenuta occupazionale per piccole imprese e piccoli esercenti è a rischio. Più avanti potrebbe toccare anche a quelle medio-grandi".
Quali sono le priorità per la Cgil?
"Ne abbiamo parlato in un dibattito con la candidata dem Simona Lembi lo scorso 3 settembre, ne parleremo domani (oggi, ndr) con Marco Lombardo di Azione e gli altri colleghi di Cisl e Uil al circolo Benassi dalle 19. Stiamo costruendo tavoli, ci stiamo confrontando. Il nostro primo obiettivo è mantenere l’occupazione a tutti i livelli. I patti per il lavoro servono a questo".
Si rischia di tornare a un’emergenza come quella del Covid?
"Servono strumenti simili. La semplice cassa integrazione non basta, servono strumenti che coinvolgano più settori".
Il caro-energia è una delle prime emergenze?
"Certo. Per la transizione ecologica vanno coinvolti i grandi player, da Hera in avanti, coi vari livelli istituzionali. Nell’incontro del 15 (domani, ndr) iniziamo ad apparecchiare il tavolo...".
Quali indicazioni di voto darete ai vostri iscritti?
"Li inviteremo ad andare a votare, in primis. E poi di scegliere l’area storica della sinistra. Ognuno voti il partito che creda, basta che sia a sinistra".
Rosalba Carbutti