FEDERICA GIERI SAMOGGIA
Cronaca

Occupazione al Minghetti: lettera degli insegnanti, studenti finiscono nei guai

Denunciati i ragazzi che avrebbero causato i danni, indagini in corso. I prof: “Atteggiamento antidemocratico da parte di una minoranza”

La protesta al liceo Minghetti di Bologna nei giorni scorsi è sfociato in denunce

La protesta al liceo Minghetti di Bologna nei giorni scorsi è sfociato in denunce

Una denuncia con tanto di nomi e cognomi di studenti; danni in corso di quantificazione (tra cui la serratura della presidenza divelta); una lettera contro l’occupazione firmata da 57 docenti su 98 e un Collegio dei docenti convocato d’urgenza.

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È in fibrillazione il liceo Minghetti dopo l’occupazione tenuta da un centinaio o poco più di studenti del collettivo Osa con toni e comportamenti non proprio pacifisti. Due su tutti: ‘picchettare’ la presidenza con il dirigente Roberto Gallingani dentro e impedire l’accesso a tutti (preside, prof, collaboratori scolastici) mercoledì mattina.

Solo quest’atto è valso la denuncia sporta da Gallingani. Cominciata martedì, con l’occupazione del cortile (senza nessuna forma di votazione), dalla sera la protesta è dilagata nella sede di via Nazario Sauro. Non toccando le succursali di vicolo Stradellaccio e via Ca’ Selvatica che hanno potuto fare lezione. Salvo poi essere coinvolte con megafoni e urla, ma sempre con scarsa partecipazione.

È intanto in corso la quantificazione dei danni che, oltre alla serratura della presidenza, vedono la rottura del cancellone su via Maggia che non si apre più. Cancellone chiuso dal collettivo con una maxi-catena nonostante sia un’importante via di fuga in termini di sicurezza; danneggiamenti in vari bagni e una porta a vetri rotta. Costante il dialogo e la mediazione del preside – amareggiato per quanto accaduto – che, per sbloccare la situazione, aveva addirittura proposto ai ragazzi di ‘occupare’ una porzione del liceo, lasciando libero il resto. Niet. Con il liceo dis-occupato, ora è il momento della risposta dell’istituzione.

Ecco allora la convocazione del ‘parlamentino’ dei docenti per valutare, si legge nella lettera, "provvedimenti di ordine disciplinare ed eventuali interventi didattico-pedagogici in seguito all’occupazione degli studenti". Una riga che è un macigno. Con una precisazione di Gallingani: "Ci tengo a sottolineare che quello che dovrà dare il Collegio dei Docenti è un parere tecnico sul piano didattico-pedagogico, mentre la competenza per eventuali sanzioni, previste dal Regolamento di disciplina, sta in capo ai consigli di classe e al Consiglio di Istituto per i provvedimenti più gravi".

Ma non basta: 57 su 98 prof del liceo mettono nero su bianco il loro disappunto: "Noi docenti del liceo Minghetti esprimiamo la nostra ferma condanna per l’ennesima azione illegale, violenta e antidemocratica di occupazione della nostra scuola da parte di una minuscola minoranza di studenti che, incapaci di contribuire al dialogo civile e democratico nelle innumerevoli e ripetute occasioni di partecipazione offerte loro dall’istituzione, hanno interrotto per più giorni un pubblico servizio, calpestando i diritti della stragrande maggioranza della comunità scolastica".