Bologna, 15 dicembre 2021 - Tutti con il fiato sospeso. Quanto meno nella scuola statale, oltre ai nidi e alle materne comunali. Oggi scatta l’obbligo vaccinale per il personale scolastico, ma anche per quello sanitario e per le forze dell’ordine.
Tuttavia mentre sul fronte delle divise forse qualche renitente al vaccino ci sarà rischiando persino la sospensione, su quello scolastico "ci aspettiamo qualche caso. Non possiamo prevedere come reagirà chi fino ad ora aveva il Green pass da tampone", ammettono i presidi che sperano siano comunque pochi. Di certo, rivela Gladys Ghini che per conto dell’Fp Cgil segue nidi e materne comunali, "qualche segnalazione di persone che hanno difficoltà a vaccinarsi l’abbiamo ricevuta". E parliamo proprio della prima dose, non del richiamo.
"Alcuni hanno chiesto l’aspettativa che, però, l’Amministrazione non ha concesso. Vediamo domani (oggi, ndr) come procederà il Comune sui controlli". Ieri conferenza di servizio dei presidi con il vice direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, Bruno Di Palma che ha più volte ribadito come l’elusione della norma non sia ammissibile. Questo perché giravano già le prenotazioni di future vaccinazioni che, magari, sarebbero state annullate all’ultimo oppure di ipotesi di certificati per malattia. Niente di tutto ciò sarà ammesso: anche se uno è una malattia il super Green pass da vaccino deve averlo. Oggi i presidi consulteranno la piattaforma aggiornata per la verifica del Green pass potenziato: se compare la dicitura in regola il personale può lavorare, mentre con quella non in regola scatta la procedura. Cinque i giorni di tempo per presentare la documentazione (esenzione, certificato vaccinale o prenotazione). Cinque giorni in cui il singolo può continuare a lavorare. Al sesto scatta la sospensione.
Se nei cinque giorni si presenta la prenotazione per la vaccinazione ci sono 20 giorni di tempo, dal 15 dicembre, per farla. Così entro il 5 gennaio, di fatto bisogna essere in regola. "Il personale della scuola è disorientato", osserva Arturo Cosentino della Cisl Scuola che focalizza la sua attenzione su coloro che "sono in attesa di certificato medico per l’esenzione. Per loro si poteva prevedere il tampone" Per Susi Bagni dell’Flc Cgil "il nodo sono i medici di medicina generale o quelli specialisti che seminano dubbi e mandano nel panico le persone".
Il governo, conclude Serafino Veltri della Uil Scuola, "ha pensato all’obbligatorietà selettiva solo per alcune categorie di lavoratori. Da notare che il personale della scuola risulta tra le categorie con più vaccinati (tra il 90 e il 95 per cento). Ancora più pesanti sono le sanzioni. Quello che mi lascia perplesso è che l’obbligo vige per tutto il personale statale in servizio nelle scuole ma non per quello esterno, quali educatori comunali o addette e addetti alle mense scolastiche, per i quali vale ancora la certificazione verde. Perché? Servono strategie diverse. Poi c’è anche il nodo di tanti lavoratori dichiarati fragili con patologie più o meno gravi, tenuti a casa in malattia e che dopo 9 mesi si ritrovano prima con lo stipendio ridotto e poi addirittura senza stipendio e a rischio licenziamento. Di questi il governo se ne è dimenticato".