CHIARA CARAVELLI
Cronaca

Nuovi tafferugli a Bologna. Spuntano gli eco-anarchici

Battaglia per impedire la riqualificazione di un parco e di una scuola

Nuovi tafferugli a Bologna. Spuntano gli eco-anarchici

Nuovi tafferugli a Bologna. Spuntano gli eco-anarchici

Quella di ieri al parco Don Bosco di Bologna, a pochi metri dalla sede della Regione Emilia-Romagna, è stata una mattinata caratterizzata da tensioni e forti scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. Fin dalle prime luci dell’alba, blindati di polizia e carabinieri hanno raggiunto l’area verde per sgomberare il gruppo di residenti e attivisti che da diverse settimane stanno presidiando il parco in segno di protesta contro il progetto di riqualificazione delle scuole Besta. Un progetto che prevede la costruzione di un nuovo plesso scolastico a scapito di diversi alberi che devono quindi essere abbattuti (nella mattinata ne sono stati tagliati 6 o 7). Nei giorni scorsi era arrivata la decisione del tribunale civile di Bologna con la quale è stato respinto il ricorso presentato dai comitati in cui si chiedeva lo stop ai lavori per valutare una soluzione alternativa. Tornando a quando successo ieri mattina, il bilancio degli scontri è di diversi manifestanti feriti – tra cui anche un signore sulla settantina portato all’ospedale Rizzoli per accertamenti – e sedici poliziotti contusi dopo essere stati colpiti da pietre e bastoni. Le tensioni sono iniziate quando agenti e militari in tenuta antisommossa sono entrati nel parco per consentire agli operai di dare il via all’opera di abbattimento: alcuni attivisti (circa 200 in tutto, tra cui esponenti delle frange anarchiche cittadine) hanno realizzato delle ‘barriere’ utilizzando le reti del cantiere. Verso metà mattina il polmone verde alla periferia di Bologna è diventato terreno di scontro. Alcuni manifestanti si sono sdraiati all’interno del cantiere dove erano attive le ruspe, altri si sono incatenati alle gru, altri ancora sono saliti sugli alberi. La polizia li ha respinti avanzando pian piano con le transenne, ma ben presto la tensione si è alzata e gli agenti hanno risposto con spintoni e manganellate. Non sono mancati slogan e cori contro l’amministrazione comunale, in particolare contro il sindaco Matteo Lepore al grido di "Lepore boia". Una decina di manifestanti è stata identificata, rischiano una denuncia per resistenza, violenza privata e interruzione di pubblico servizio. Il braccio di ferro è finito nel primo pomeriggio, intorno alle 14, quando gli operai hanno terminato il loro intervento e gli agenti hanno lasciato l’area tra gli applausi dei presenti che, poco prima, erano riusciti ad abbattere la recinzione.

Duro il commento dell’assessore ai Lavori pubblici Simone Borsari, che ha accusato gli anarchici: "Quando sei lì con i bastoni e incappucciato, che cerchi lo scontro con le forze dell’ordine, è chiaro che gli alberi non c’entrano nulla. Anche perché a fronte dei 31 tagliati ne ripianteremo 100".

Due settimane fa, sempre Bologna era stata teatro di scontri tra collettivi e polizia durante l’inaugurazione dell’anno accademico.