Bologna, 20 aprile 2022 - C’è chi ha tenuto duro, chi ha pazientemente aspettato, chi oggi scalpita perché vorrebbe aprire, magari in centro. Due anni dopo l’inizio della pandemia, la scena bolognese sembra attraversare una rinascita. Rinascita partita dal turismo che, come riportato ieri dal Carlino, ha ripreso fiato con feste pasquali da tutto esaurito e ottime previsioni dal Primo maggio all’estate. Con queste prospettive, il quadrilatero si è ripopolato come ai vecchi tempi, trasformando il "super centro" di nuovo in una tavola da mangiare diffusa, con format che esprimono però un nuovo punto di vista su come dev’essere la scena cittadina, suggerendo un lavoro di "business plan" di un certo livello.
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"I pubblici esercizi hanno sofferto – racconta Giancarlo Tonelli, direttore di Ascom – ma la scena dimostra una certa vitalità e addirittura ci sono progetti ulteriori che vorrebbero aprire in centro ma non possono, come sappiamo, perché il centro storico è vincolato e quindi sono possibili solo subentri".
E in generale, prosegue Tonelli, "è confermata la tendenza pre-Covid, di aperture differenziate con una visione contemporanea, il che significa locali che offrono un servizio misto tra ristorante, bistrò e bar, per sfruttare tutta la giornata". I dati registrano una crescita: negli ultimi tre mesi hanno aperto circa venti nuovi posti che si aggiungono ai 90 del 2021. C’è anche chi raddoppia o chi si espande, il che avvalora la tesi di una rinascita.
IN CITTÀ
È il caso di Emporio 1920 in via de’ Poeti 2/e, contesto swing (recita la presentazione) e atmosfera da ruggenti anni Venti in salsa speakeasy: era un cocktail bar in via dei Castagnoli e negli ultimi mesi si è ingrandito aggiungendo la cucina, con una carta all’insegna della territorialità innovata.
Scelgono di espandersi con un nuovo progetto anche i proprietari dell’osteria La Fontana di via Fondazza che stanno lavorando al ripensamento del Cabala Cafè di Strada Maggiore, per trasformarlo in Darcy con la proposta di pizza gourmet. Una tipologia, questa, che in città va ancora fortissimo e che di recente ha visto l’arrivo di Da Zero , in via Malcontenti, un pezzo di Cilento servito in tavola sotto forma di piatti tipici e pizza (dal cornicione alto alle zeppoline, i lievitati meritano), in entrambi i casi la materia prima è il fondamento. Basta girare per la città e accorgersi di come continua a cambiare la geografia enogastronomica.
Cambio della guardia in piazza San Martino dove, all’insegna di un format ibrido sempre più diffuso (cocktail e cibo) ha aperto la Trattoria del Tempo Buono che ama le specialità del territorio e le abbina a miscelazione e vermut. Nasce Centrale Gastronomica in via Indipendenza 45, dove un tempo c’era il bar Camst C’entro. Trattoria, pizzeria, griglieria, caffetteria e pure gastronomia con il corner dedicato allo street food .
IN PROVINCIA
E ad essere in fase creativa è anche la provincia, che cala carte molto interessanti e strutturate. In questi giorni inaugura Dalp, il ristorante di Davide Maron, classe 1992, uno chef che ha girato il mondo e punta ora su Osteria Grande per la sua carta raffinata e semplice e quei 250 metri quadrati di open space ottenuto dal restauro di un vecchio capannone degli anni ‘50.
Si va a San Giovanni in Persiceto e si annuncia, a inizio maggio, la riapertura con nuova gestione de La Piazzetta in piazza Betlemme, poi si giunge a Pontecchio Marconi a Palazzo de’ Rossi dove si ritrova una vecchia conoscenza, Ivan Poletti alla guida della cucina e la mixologist Alice Angelico al cocktail bar che inaugura questo weekend, con dehors fantastico. Infine a Cadriano ha aperto Opera Magna Bistrò con ben due cuochi a timonare: Marco Franchini e Stefano Bulgarelli in sinergia con l’Istituto alberghiero Bartolomeo Scappi di Castel San Pietro Terme, per una collaborazione che consenta ai ragazzi di educarsi sul campo.