Bologna, 19 dicembre 2024 – Si svela la nuova Maternità del Policlinico Sant'Orsola di Bologna, nel segno della tecnologia più avanzata e dell’accoglienza. Il taglio del nastro questa mattina, dopo quattro anni di cantiere. Dai primi giorni del 2025 i bimbi nasceranno nel nuovo padiglione.
Chiamata "La Culla di Bologna", nasce da un progetto da oltre 45 milioni di euro, finanziato dalla Regione. La vera novità sono le vasche per il parto in acqua.
Il padiglione (4N) da quasi 9.000 metri quadrati ospiterà le attività dedicate alle emergenze e ai servizi ad alta intensità di cura delle unità operative di ostetricia e medicina dell'età prenatale, ginecologia e fisiopatologia della riproduzione umana, neonatologia e terapia intensiva neonatale (con 27 posti letto) e chirurgia senologica.
Sala parto e parto in acqua al Sant’Orsola
Nel nuovo padiglione si trovano otto sale parto moderne, alcune dotate di liane, di cui due attrezzate per il parto in acqua, ampie al punto da consentire la presenza del partner durante tutta la fase del travaglio.
Sale operatorie e nuovi spazi
Quattro le sale operatorie di ultima generazione destinate alla ginecologia e alla senologia, più altre due per le emergenze ostetriche. E poi reparti e laboratori di ultima generazione, e nuovi incubatori dotati di sistema ottico e software di intelligenza artificiale per migliorare ulteriormente le probabilità di successo della procreazione medicalmente assistita.
La struttura comprende anche nuovi spazi, laboratori e tecnologie per il Centro di infertilità e procreazione medicalmente assistita, un Pronto soccorso ostetrico e ginecologico completamente rinnovato e nuove sale d'attesa.
Il progetto: cosa cambierà in futuro
Il progetto – di cui il Resto del Carlino è media partner – rientra nella più ampia valorizzazione dell’Ospedale della Donna e del Bambino.
Prevede anche entro il 2026 il completamento della ristrutturazione delle vecchie ali del Padiglione 4 e del blocco operatorio e della terapia intensiva pediatrica del Padiglione 13, dove è in corso anche l'allestimento di due camere bianche per la produzione di Cat-T (per un totale di 1,6 milioni di euro, con conclusione prevista per la primavera del 2025).
A completare il progetto, una nuova risonanza magnetica di ultima generazione al Padiglione 16, destinata principalmente ai pazienti neonatali e pediatrici (due milioni di euro).
Maternità: i numeri del Sant’Orsola
Nel corso del 2023 sono state 2.300 le donne che hanno partorito al Sant' Orsola, con una percentuale di oltre il 50% di epidurale durante il travaglio (la più alta in regione). Sono stati inoltre 400 i parti ad altissimo rischio gestiti e 836 i neonati ricoverati terapia intensiva.
Il tasso di tagli cesarei nelle pazienti al primo parto in travaglio spontaneo è al 5%.
Negli ultimi 20 anni sono stati 1.200 i bambini prematuri e con peso inferiore a 1.500 grammi.
Per quanto riguarda il Centro per la procreazione assistita, nel 2023 sono stati 8.416 gli accessi ambulatoriali, 631 i prelievi di ovociti eseguiti e 172 le gravidanze ottenute, con un tasso di gravidanza complessivo del 32%.
Sono stati poi 4.724 gli interventi chirurgici eseguiti dalla ginecologia e fisiopatologia della riproduzione umana e circa 500 gli interventi eseguiti dalla chirurgia senologica.
De Pascale: “Spazi e strutture all’avanguardia”
"Questa è la sanità pubblica che vogliamo e difendiamo - dice il presidente della Regione, Michele de Pascale - spazi e strutture all'avanguardia dove donne, famiglie e bambini possono sentirsi accolti e curati nel modo migliore”.
Col neo governatore al taglio del nastro c'erano l'assessore regionale alle Politiche per la salute, Massimo Fabi, la direttrice generale del Sant'Orsola, Chiara Gibertoni, il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, e la prorettrice vicaria dell'Alma Mater, Simona Tondelli.