
Sotto, un ritratto del conte Cesare Mattei conservato a Palazzo Comelli
Un tè con il conte Cesare Mattei. Questo il titolo del ciclo di conferenze organizzato dall’omonimo gruppo studi per illuminare i misteri e la figura storica del nobile bolognese che fece costruire la celebre Rocchetta a due passi da Riola. Gli incontri si svolgeranno sempre alle 17.30 alla locanda Mulino Cati a Ponte di Verzuno, dove i presenti potranno visitare il museo delle elettromeopatia, ospitato nella stessa struttura.
"I relatori sono soci dell’associazione – esordisce il presidente del gruppo studi, Matteo Mellini – persone che studiano da tempo aspetti particolari dell’universo del conte. Come associazione indaghiamo ogni aspetto della vita di Mattei, senza fuggire dagli aspetti più controversi". La prima conferenza è fissata per domani alle 17.30, quando Alessandro Rapparini, reduce da un viaggio di studio in India, parlerà della rinascita contemporanea dell’elettromeopatia. Dei rapporti tra il conte e la famiglia Comelli parlerà Lorenzo Toni il 12 aprile, Cristian Raimondi approfondirà l’importanza del sigillo di Melchisedek il 26 aprile, seguito da Cristian Raimondi che, il 10 maggio, approfondirà il significato della pigna nel simbolismo di Mattei. Il 24 maggio Matteo Mellini parlerà del Conte ai tempi della guardia civica bolognese e Mauro Lenzi, il 7 maggio, si chiederà se quella di Mattei fosse da considerare una famiglia di sovversivi. Benedetta Bolelli il 21 giugno approfondirà i rapporti tra il Conte e Gioachino Rossini, mentre il 5 luglio Federica Borgognoni azzarderà un paragone tra Mattei e Giordano Bruno. A chiudere il ciclo sarà Sara Oldani, il 19 luglio, con ’Ciarlatanesimo omeopatico’. Il gruppo studi Cesare Mattei gestisce dal 2020 l’ecomuseo camugnanese che comprende palazzo Comelli a Bargi, la locanda Mulino Cati, l’oratorio di Santa Maria in Porcole, la Locanda della Via e il vicino oratorio degli Sterpi.
"Nel tempo – prosegue il presidente Mellini – abbiamo deciso di abbinare le attività culturali all’accoglienza. Il 22 e 23 marzo, nell’ambito delle giornate del Fai, abbiamo aperto palazzo Comelli ai visitatori. All’interno della residenza medievale, oltre a buona parte degli arredi originali e dell’archivio Comelli, ci sono i reperti che la famiglia Venturoli-Mattei ha donato all’associazione e che abbiamo organizzato in un piccolo museo e una sala destinata agli Acquafresca, storici armaioli di Bargi".
Fabio Marchioni