"Non sapevo neppure usare quei sedativi"

Giampaolo Amato, ex medico accusato del duplice omicidio della moglie e della suocera, è anche imputato di peculato per aver sottratto farmaci dagli ospedali. In aula, la direttrice della farmacia ospedaliera ha testimoniato sui medicinali utilizzati. Amato afferma di non saperli usare, nonostante li conosca. Durante il Covid, in una chat, ricevette indicazioni su come utilizzarli come palliativi.

"Non sapevo neppure usare quei sedativi"

"Non sapevo neppure usare quei sedativi"

Giampaolo Amato, l’ex oculista dell’Ausl e prima ancora medico della Virtus basket, oltre che del duplice omicidio della moglie e della suocera, morte in circostanze pressoché identiche a 22 giorni di distanza l’una dall’altra nell’ottobre 2021, risponde anche di peculato. Già perché i farmaci che per l’accusa avrebbe usato per uccidere le due donne – la benzodiazepina Midazolam e l’anestetico Sevoflurano – li avrebbe sottratti agli ospedali in cui lavorava.

Ieri in aula è stata perciò chiamata a testimoniare l’allora direttrice della farmacia ospedaliera dell’Ausl, Morena Borsari: "Il Sevoflurano si presenta in flaconi che vanno ordinati al bisogno dai capisala delle sale operatorie, è un liquido che se aperto evapora e perciò si somministra con un erogatore apposito, che si fornisce a parte. Il Midazolam è una premedicazione, è un sedativo che però lascia il paziente vigile. È distribuito in fialette, da somministrare per via endovenosa". Per i due medicinali non c’è obbligo di registro, non essendo stupefacenti.

Amato ora proclama di non saper usare tali farmaci, pur conoscendoli (ai carabinieri, a marzo 2022, disse di "non conoscerli", ma in aula ieri ha raddrizzato il tiro: "Intendevo dal punto di vista pratico, certo che so cosa sono"). Durante il Covid, quando prestò servizio straordinario in ospedale, in una chat ebbe indicazioni su come utilizzare quei due farmaci come palliativi per pazienti terminali. "Ma nel caos di quei giorni eravamo bombardati di nozioni su tecniche e farmaci cui non eravamo abituati, non ricordo più della metà di quello che ci venne detto", si giustifica ora.