REDAZIONE BOLOGNA

"Non impedirono la fuga di Leo e il volo dal tetto" Denunciati medico e infermiera del Maggiore

"Non impedirono la fuga di Leo e il volo dal tetto"  Denunciati medico e infermiera del Maggiore

"Non impedirono la fuga di Leo e il volo dal tetto" Denunciati medico e infermiera del Maggiore

"Le numerose e gravi condotte del medico e dell’infermiera di turno quella notte nel reparto di Otorino hanno concorso a causare la morte di mio figlio Leonardo Riberti". È uno dei passaggi che il padre del giovane morto il 21 giugno scorso dopo il volo dall’ospedale Maggiore scrive nella denuncia depositata ieri dall’avvocato Fabio Anselmo, che lo assiste. Una decisione presa dopo la chiusura delle indagini del pm Luca Venturi. Un atto fin da subito parso a Davide Riberti un controsenso. Una ricostruzione minuziosa delle ore precedenti la morte del ventunenne: del risveglio dopo l’intervento per estrargli una pedina ingerita fino alla prima fuga all’1.30, dopo la quale viene riportato in reparto dal medico oggi denunciato. Leo gli dice che ha gli incubi, questi allora cerca lo psichiatra di turno. È impegnato. Non insiste "perché Leonardo si era tranquillizzato". Non era vero. Alle 5.30 tenta di nuovo la fuga, riesce a passare da una finestra e si cala sul tetto quasi cinque metri più giù. Senza che medico e infermiera ’a guardia’ se accorgano. Lo fanno solo quando Leo sta cercando di saltare. In questa ricostruzione dello stesso pm, l’unica responsabile per la Procura è la psichiatra di Cona. Non ci stanno il padre di Leo e l’avvocato. "Leo – ancora il padre – resta sui tetti per un tempo non definito, poi cade. È lo stesso avviso di fine indagini a ritenere che medico e infermiera non abbiano adottato le adeguate cautele per evitarne la morte. Sapevano del pericolo di fuga. Le loro omissioni hanno concorso a cagionare la morte".