Bologna, 30 maggio 2023 – “Commissario per l’alluvione? Bonaccini sarebbe la scelta naturale ma su questo il centrodestra “sta facendo il gioco delle tre carte e questo non è rispettoso nei confronti dei cittadini”. Lo ha detto il sindaco di Bologna e della Città metropolitana, Matteo Lepore. “Stefano Bonaccini è la scelta naturale, precisa Lepore a cui però “pare evidente, al di là delle parole del presidente Meloni, che ci siano ministri e parlamentari di Fdi e Lega che intervengono contro la scelta di Bonaccini. A questo punto mi pare importante che ci si assuma le proprie responsabilità e se non lo si vuole si dica perché”.
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E se per il sindaco di Bologna oltre all’individuazione della figura più idonea (il presidente della Regione Emilia-Romagna è la persona più adeguata – spiega – perché governa questa Regione, ne conosce gli strumenti amministrativi e ha già gestito da commissario il post-sisma, che è un modello per il nostro Paese e che il presidente Mattarella ha elogiato”) c’è anche il tema dei tempi. “La scelta in ogni caso – spiega – deve avvenire in tempi brevi “perché i cittadini ci stanno chiedendo i moduli per i rimborsi che invece ancora non ci sono da parte del Governo”.
Il ministro Pichetto: “Difficile fare un nome”
Anche il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto questa mattina ha parlato di tempi. “Il commissario per l'emergenza alluvione in Romagna – ha spiegato – a giorni sarà preso in considerazione dal Consiglio dei ministri. In questo momento la questione non è tanto il commissario quanto il più velocemente possibile fare il primo ripristino e cominciare a fare la conta dei danni. La parte pratica dovrà essere gestita da un ruolo commissariale”. Sul nome del commissario invece non si è sbilanciato: “Non ho la sfera di cristallo – ha detto il ministro –. Dipende da come opera. Ma è difficile fare una valutazione fra un nome e un non nome”.
La ministra Santanchè: “Dipende se si opta per una figura politica o tecnica”
Sul tema è intervenuta anche la ministra al Turismo, Daniela Santanchè: “Se il commissario fosse un politico, Bonaccini avrebbe tutte le carte in regola per il ruolo. Se invece la scelta dovesse cadere su un tecnico, ipotesi diversa, ma del tutto normale e legittima, non significherebbe considerare Bonaccini non all'altezza”.
Il vicepremier Tajani: “Una persona che ci si dedichi a tempo pieno”
Una struttura nazionale per la ricostruzione, con una persona al comando che possa riuscire a gestire, alla stregua di un piccolo dicastero, i fondi nazionali, europei e del Pnrr per la ricostruzione delle aree colpite dal dissesto idrogeologico. Questo il piano su cui sta lavorando il governo da giorni e che potrebbe approdare nelle prossime settimane in Consiglio dei ministri, in vista della nomina del nuovo commissario che prenderà in mano il dossier della fase 2 in Emilia Romagna. Un progetto questo che rappresenterebbe l'ennesima bocciatura da parte dell'esecutivo sull'ipotesi di affidare l'incarico a Stefano Bonaccini. Così ha lasciato intendere lo stesso vicepremier nell’intervista a Qn, Antonio Tajani, secondo il quale servirà “una persona che possa dedicarsi a tempo pieno”.
Bonaccini: “Se vuole sapere come abbiamo fatto col post terremoto venga qui”
Immediata la replica del governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini che ha invitato il titolare della Farnesina a informarsi su come è avvenuta la ricostruzione post terremoto del 2012 in Emilia: “Se vuole sapere come abbiamo ricostruito sul terremoto, e lo sa bene, venga a chiedere qualche informazione”.