REDAZIONE BOLOGNA

Protesta no Green Pass a Bologna è un flop

In venti davanti alla stazione presidiata, qualche battibecco ma nessun disagio. "Uno spauracchio voluto e creato sui social"

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Tanto tuonò... ma non piovve. Tradotto: nessun blocco del traffico ferroviario, nessuna irruzione scriteriata in barba alle norme anti-Covid, nessuna folla umana. Pallottoliere alla mano, non più di una ventina di ‘No Green pass’ ieri erano radunati all’ingresso principale della stazione in piazzale Medaglie d’Oro. Molti meno quelli che si sono affacciati su piazza XX Settembre, luogo che inizialmente doveva essere di ritrovo e partenza della protesta. Insomma, nulla di quanto sbandierato da giorni tra chat e social con minacce di bloccare la circolazione ferroviaria. "Un flop la manifestazione? Sì, – spiega Mattia Florulli, titolare del pub Halloween di via Stalingrado chiuso l’inverno scorso per violazioni alle restrizioni, in rappresentanza del gruppetto – ma credo sia stata studiata ad hoc per risultare tale. Nessuno dei tanti gruppi che conosco vi hanno preso parte. Credo piuttosto si sia trattato di uno spauracchio fatto sui social per mobilitare centinaia di agenti di polizia e vedere quanto sono disposti a tutelare i cittadini". Ma, sottolinea subito, "non c’è nessuna volontà in chi sta protestando di creare uno scontro armato".

Quello "spauracchio" ha messo in strada un vero e proprio battaglione di protezione: oltre un centinaio tra poliziotti, carabinieri, finanzieri, agenti della municipale, oltre al personale delle ferrovie. "Un atto di forza inutile – chiosa Florulli – che chiaramente ora pagheremo noi a suon di quattrini".

L’appuntamento era stato fissato alle 14.30 in piazza XX Settembre ma di ’No Green pass’ nemmeno l’ombra. Qualcuno, a dire la verità, c’era (cinque, sei persone) ad osservare il movimento di giornalisti e forze dell’ordine. A due passi ecco piazza Medaglie d’Oro e l’ingresso principale della stazione presidiata fin dalla tarda mattinata da un imponente spiegamento di forze dell’ordine, con reparti antisommossa pronti a intervenire in caso di disordini. I pochi manifestanti sono arrivati alla spicciolata attorno alle 15 e si sono fermati davanti all’atrio. Un paio sono entrati singolarmente, ma dopo aver mostrato i documenti agli agenti e indossato la mascherina. "I morti di Covid? – così una donna a un cronista – Non esistono. Gli ospedali pieni? Tutte balle raccontate da voi e dai medici".

Durante il presidio, a finire maggiormente nel mirino sono stati proprio i giornalisti beccati (peggio, offesi pesantemente) da parte di due o tre manifestanti. Da segnalare un breve battibecco fra una di loro e un fotografo, poi risolto senza ulteriori tensioni. "Noi siamo qua – aggiunge Florulli – per fare sentire il nostro dissenso, non per creare caos e scontri. Siamo qua per ribadire che c’è una parte sana della popolazione che vuole dimostrare che si può vivere anche senza essere vaccinata, anche senza il green pass. Poi vedranno le diverse aziende, le stazioni, i bar, i ristoranti, il servizio pubblico se è possibile rinunciare a una grossa fetta di popolazione, parliamo di 22-23 milioni di non vaccinati". Alle 17 del piccolo presidio non resta che l’irriducibile contestatore: "Raccontate la verità, pezzi di m... Tirate fuori i dati tecnici". Nessuno se lo fila, nemmeno le forze dell’ordine già tornate nelle caserme.

Nicola Bianchi