REDAZIONE BOLOGNA

"No alla nuova seggiovia del Corno I costi sono già raddoppiati"

Il comitato contro l’impianto sottolinea che con l’aumento delle materie prime la spesa supererebbe i 10 milioni di euro

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Il comitato "Un altro Appennino è possibile" gioca un’altra carta per provare a fermare la costruzione della seggiovia Polla-Scaffaiolo al Corno Alle Scale. Le azioni legali sostenute dagli ambientalisti hanno portato a una serie rallentamenti nella realizzazione dell’opera, ed ora che i cantieri potrebbero partite bisogna fare i conti con i rincari delle materie e dell’energia, un surplus che andrebbe ben oltre 5.2 milioni di euro.

Il totale aggiornato minimo diventa di "10,2 milioni di euro – afferma il comitato – quasi il doppio di quello previsto dal progetto definitivo. Anche a costo zero la nuova seggiovia sarebbe un progetto svantaggioso e deleterio, perché impatterebbe un versante intatto della montagna, allargherebbe un comprensorio sciistico che non ha prospettive e in estate riverserebbe ancora più gente al lago Scaffaiolo, in un delicato ambiente di crinale. A questo aggiungiamo la preoccupazione che il cantiere venga aperto a qualunque costo e i lavori iniziati, per poi magari lasciarli a metà fino a data da destinarsi". La questione per i sostenitori del progetto non è esattamente in questi termini. Inoltre, rispettati i vincoli ambientali, è il comune di Lizzano in Belvedere ad avere la responsabilità di come tutelare e rendere fruibile quel territorio. Resta, comunque il problema di chi si accollerà i costi ulteriori, dato che l’opera era stata finanziata nella sua interezza.

"L’aumento dei costi necessari per l’ammodernamento degli impianti al Corno alle Scale – ribatte il consigliere regionale della Lega Michele Facci – sarebbero da imputare interamente a coloro i quali, da tre anni a questa parte, stanno ostacolando la realizzazione delle opere, in quanto non serve un commercialista per rendersi conto che, se non avessimo avuto un’opposizione strumentale e talebana, l’opera sarebbe già stata realizzata e non ci troveremmo, oggi, a fare i conti con l’aumento mostruoso dei prezzi dell’edilizia. Su questo punto vorrei un parere del nuovo assessore alla montagna".

Massimo Selleri