Resta ai domiciliari il trentenne di Vado di Monzuno che la settimana scorsa è stato arrestato per atti persecutori nei confronti della ex compagna. Nel frattempo l’uomo – che ha precedenti di polizia per furto, resistenza, violenza o minaccia a un pubblico ufficiale, ricettazione, lesione personale, oltraggio, evasione, vilipendio, minaccia e in materia di sostanze stupefacenti – è stato interrogato dal giudice per le indagini preliminari Domenico Truppa e ha deciso di rispondere alle sue domande. Assistito dall’avvocato Marco Sciascio, l’indagato ha dato una versione alternativa dell’episodio a seguito del quale la ex compagna, una ventottenne sempre del posto, lo aveva denunciato.
"Abbiamo chiarito la posizione del mio assistito e respinto tutte le accuse a suo carico, fornendo al giudice una ricostruzione alternativa a quella fornita dalla parte offesa – riferisce l’avvocato Sciascio –. Abbiamo inoltre avanzato richiesta di annullamento o quantomeno di attenuazione della misura cautelare, sostituendola con un divieto di avvicinamento".
In particolare, i fatti contestati dalla ex compagna dell’uomo risalgono agli ultimi giorni dell’anno. La donna avrebbe raccontato che il suo ex, con cui era stata fidanzata dal 2015 al 2022 e da cui aveva avuto due figli, di tre e sei anni, si sarebbe comportato in modo geloso, minaccioso e aggressivo nei suoi confronti e anche in quelli dei bambini. In particolare, dopo che la donna era tornata a vivere dalla madre, lui l’avrebbe prima minacciata anche di morte, poi, il 27 dicembre scorso, si sarebbe palesato davanti a casa della donna e avrebbe lanciato un mattone contro una delle finestre, sfondandola.
Completamente diversa la versione rilasciata dall’indagato al giudice. L’uomo ha infatti raccontato di avere trascorso serenamente il Natale con la ex compagna e i due bambini e che poi effettivamente la sera del 27 avevano litigato e i toni si erano alzati, ma non ci sarebbero stati da parte sua atteggiamenti aggressivi o minacciosi nei confronti della donna né tantomeno dei due figlioletti. L’uomo, che ha effettivamente numerosi precedenti, da quattro anni ha trovato lavoro come corriere e facchino e ha risolto i problemi con la giustizia anche tramite un percorso di messa alla prova. Nei mesi scorsi, la ex compagna avrebbe sporto nei suoi confronti altre cinque denunce, ritirandole poi tutte quante. "Quella sera hanno litigato a causa di una discussione che è degenerata, ma si tratta di un fraintendimento. Il mio assistito è del tutto estraneo alle accuse di atti persecutori rivolte nei suoi confronti", chiarisce il suo difensore.
Federica Orlandi