ANDREA ZANCHI
Politica

Nel Pd scatta l’ora del dialogo. Rinviata la direzione provinciale. Niente resa dei conti tra i dem

Bologna: l’appuntamento di mercoledì spostato a data da destinarsi. E comunque dopo la direzione regionale. La segretaria Federica Mazzoni: "È il momento del confronto, unire e allargare in vista delle Regionali".

Da sinistra, Andrea De Maria, Federica Mazzoni, la segretaria nazionale dei dem, Elly Schlein e Luigi Tosiani

Da sinistra, Andrea De Maria, Federica Mazzoni, la segretaria nazionale dei dem, Elly Schlein e Luigi Tosiani

Bologna, 7 luglio 2024 – Deponete le armi, la resa dei conti è rinviata. Anzi, ora si apre la fase del dialogo e del confronto. A 96 ore dalla direzione del Pd provinciale convocata per mercoledì prossimo per confrontarsi sui risultati delle ultime elezioni – leggasi soprattutto le amministrative, con i dolorosi ballottaggi persi a Pianoro e Catsel Maggiore e gli altrettanti clamorosi ko al primo turno a Malabergo e Pieve di Cento –, in casa dem arriva il colpo di scena: tutto rinviato a data da destinarsi, comunque dopo la direzione del Pd regionale e in ogni caso entro fine luglio. "Nel partito c’è un clima di confronto con la prospettiva di unire e allargare in vista della sfida delle prossime elezioni Regionali" ha commentato la segretaria Federica Mazzoni per motivare la scelta di posporre la direzione.

Il rischio per il Pd e la sua segretaria, assai concreto fino alla scelta del rinvio, era quello di un redde rationem in grado non solo di fare saltare il banco in via Andreini, ma soprattutto di tenere bloccata anche la madre di tutte le partite, ovvero la scelta del candidato del centrosinistra per viale Aldo Moro, tra l’altro proprio nelle ore in cui il centrodestra, dopo il summit tra i partiti della coalizione di venerdì, sembra avere dato una decisa accelerata.

Le date, in questo caso, non sono affatto un dettaglio trascurabile: la decisione di chi sarà il candidato per il dopo-Bonaccini, infatti, permetterà di sbloccare, a cascata, tutta una serie di partite collaterali di non minore conto, dagli eventuali posti in giunta (circolano sempre i nomi del segretario dem, Luigi Tosiani, e della vicesindaco Emily Clancy, in caso di vittoria del centrosinistra) alla composizione del listino del Pd bolognese per l’Assemblea Legislativa. Partite intrecciate che un’eventuale implosione di via Andreini avrebbe reso quasi impossibili da risolvere.

Non che la ‘verifica’ dopo il voto di giugno sia stata archiviata, anzi. Ma rispetto al muro contro muro di qualche giorno fa, ora si sono aperti un confronto e una trattativa tra le anime del partitone bolognese (quella vicina al sindaco Lepore, quella del deputato Andrea De Maria e quella della minoranza che fa riferimento a Francesco Critelli), con l’obiettivo di ricomporre le profonde divisioni degli ultimi mesi e di definire il percorso per le prossime scadenze, dalle Regionali dell’autunno alle Comunali del 2026, fino alle Politiche del 2027. Passando per la segreteria provinciale, in scadenza nel 2025. Il ‘lieto fine’ non è scontato, ma un primo passo in avanti è stato fatto. Quanto utile, basteranno un paio di settimane per capirlo.